venerdì 10 aprile 2015

Cellino San Marco: Operazione ”Do ut des”.

Nella mattinata di oggi è stata data esecuzione da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisia un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIPdel Tribunale di Brindisi su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di 14indagatiritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, peculato,corruzione,turbata libertà degli incantie calunnia.Otto indagati sono stati sottopostialla misura della custodia in carcere;gli altri sei  agli arresti domiciliari.

Si tratta di 5 ex amministratori comunali di Cellino San Marco, 4 imprenditori, 3 intermediari, un funzionario dipendente comunale ed un pregiudicato vicino alla malavita organizzata. Altre sette persone sono sottoposte ad indagini preliminari nel medesimo procedimento.

In precedenza, nel mese di aprile 2014, il Consiglio Comunale di Cellino San Marco era stato sciolto per infiltrazioni mafiose con decreto del Presidente della Repubblica, su richiesta del Ministro dell' Interno, all'esito degli accertamenti svolti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi e dalla Commissione nominata dal Prefetto di Brindisi.


Le misure cautelari personali  sono state adottate all'esito di una complessa indagine, convenzionalmente denominata “Do ut des",svolta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi da dicembre 2012 ad aprile 2014, che ha fatto emergere il sistematico asservimento all'interesse privato ed a fini di lucro personale delle funzioni pubbliche svolte dagli ex amministratori comunali attinti dalla misura, con l'appoggio di un funzionario comunale e di un consulente-intermediario.


La gestione privata della cosa pubblica era emersa inizialmenteda una denuncia fatta dalla Stazione Carabinieri di Cellino San Marco, nei confronti del sindaco del comune (già attenzionato per aver partecipato al funerale di un mafioso) che  aveva autorizzato solo verbalmente un pregiudicato del posto, vicino alla malavita organizzata, ad allacciare le attrezzature elettriche di unchiosco per la somministrazione al pubblico di bevandeed alimenti, di sua proprietà, alla rete elettrica del Comune, e per aver concesso, sempre allo stesso pregiudicato e sempre oralmente, di utilizzare durevolmente beni del Comune destinati alla gestione di eventi pubblici (un gazebo, 140 sedie e un palco modulare).


Le successive indagini, svolte dai Carabinieri di Brindisi e coordinate dalla Procura della Repubblica,hanno evidenziato un fenomeno corruttivo molto esteso, realizzato sistematicamente in forma associata da larga parte della giunta comunale, che chiedeva tangenti alle imprese appaltatrici di lavori pubblici (manutenzione e realizzazione di impianti sportivi, servizi di igiene urbana, riqualificazione urbana, risparmio energetico) ed ai partecipanti ai concorsi pubblici banditi dal Comune, spingendosi fino a favorire la sovrafatturazione dei lavori effettuati da parte delle imprese e a designare direttori dei lavori di loro gradimento, invece che di gradimento dell' Ente pubblico.

Sono stati contestati 5 episodi di corruzione per l'affidamento di  lavori pubblici nei quali vi è stato illecito incremento del valore degli appalti e 1 episodio di peculato; il danno subito dal Comune è valutabile in circa 250 mila euro.


L'associazione dispensava anche posti di lavoro. Già in precedenza, grazie ad altra tempestiva indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi, era stato vanificato il tentativo di pilotare il concorso per il posto di comandante della Polizia Municipale in favore di un vincitore predestinato che aveva falsificato i titoli necessari per partecipare (per questo attinto da misura cautelare prima della conclusione del concorso). L'attuale indagine ha evidenziato ulteriori tentativi di pilotare sia il concorso per comandante che quello per l'assunzione di due agenti di polizia municipale.


I Carabinieri hanno effettuatonumerosiservizi di osservazione, controllo e pedinamento, captato con l'autorizzazione del GIP numerosissime conversazioni telefoniche e ambientali, acquisito ed esaminato copiosa documentazione amministrativa. E' emerso così anche l'atteggiamento ostruzionistico degli indagati nei confronti dei dipendenti comunali che ostacolavano l'attività dell'associazione, spintosi fino alla proposizione di una denunzia penale calunniosa da parte dell'ex sindaco  nei confronti di un Vigile Urbano sgradito perché fedele alle istituzioni.

Le indagini proseguono in relazione ad altri numerosi episodi di reati contro la pubblica amministrazione, i cui contorni oggettivi e soggettivi sono in corso di definizione.


Elenco dei destinatari dell'ordinanza


Associati presso la casa circondariale di Brindisi:


1. CASCIONE Francesco, classe 1973 di Cellino San Marco;
2. MOLENDINI MACCHITELLA Omero, classe 1957di Cellino San Marco;
3. QUARTA Gianfranco, classe 1957di Cellino San Marco;
4. ELIA Gabriele, classe 1983di Cellino San Marco;
5. PEZZUTO Gianfranco, classe 1977 di Cellino San Marco;
6. PAGANO Ionni, classe 1966 di Cellino San Marco;


Sottoposti agli arresti domiciliari


7. COZZOLI Antonio, classe 1954 di Brindisi;
8. BRUNO Alfredo Bruno, classe 1957 di Calimera (LE);
9. LIPPOLIS Angelo Diego, classe 1974 di Noci (BA);
10. FASIELLO Antonio Vincenzo, classe 1954 di Vernole (LE);
11. GIGANTE Giuseppe, classe 1958 di San Pietro Vernotico;


Tre sono attivamente ricercati



Marcello Altomare

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