Mentre il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola chiede aiuto al Parlamento Europeo sulla vicenda Xylella, continuano le proteste di cittadini, associazioni e movimenti. Brindisisera.it ha ascoltato Nico Tieni.
Il dramma degli Ulivi del Salento, della Puglia, è anche quello di tutte le comunità pugliesi (e del Paese) che non vogliono assolutamente che venga distrutto un grande patrimonio, una risorsa, anche una
“ragione di vita”.
Le “grida di dolore” dei contadini, delle associazioni e movimenti, dei cittadini che ieri a Oria hanno protestato (impotenti) di fronte all’ abbattimento dei primi alberi d’ulivo vittime del batterio della “Xylella fastidiosa”, hanno fatto il giro del mondo e suscitato rabbia e commozione. La rabbia di coloro (soprattutto i pugliesi) che hanno sin troppo pagato dazio a proposito di rinunce e ora si vedono costretti ad assistere ad una devastazione che rischia di essere totale, “mortale” per quell’idea di sviluppo a largo raggio da sempre auspicata da una Puglia già devastata da inquinamento e affari sull’ambiente e la salute.
E ora la Puglia chiede aiuto all’Europa. Questa mattina a Bruxelles, presso la sede del Parlamento Europeo, Nichi Vendola ha incontrato i Parlamentari europei, iniziativa promossa dall’attuale Governatore della Puglia e alla presenza dell’ambasciatore Stefano Sannino,” Rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione Europea”. E’ scritto, nella nota diramata dalla Regione Puglia, “obiettivo dell’ incontro sensibilizzare i parlamentari europei per lavorare insieme e difendere, in sede europea, gli interessi della Puglia e, più in generale, dell’intera Italia, considerato che le Istituzioni europee giocano un ruolo chiave nella gestione dell'emergenza Xylella fastidiosa (il batterio che sta creando gravi danni al settore olivicolo e vivaistico pugliese).
Il Presidente ha evidenziato come nello stemma della Regione Puglia ci sia il principale fattore identitario del nostro territorio, e cioè l’ulivo. La Puglia ha 60 milioni di ulivi e ben 5 milioni di piante, con secoli e secoli di vita, sono non solo sculture naturali di rara bellezza ma anche patrimonio di biodiversità straordinario che il Consiglio regionale pugliese ha inteso valorizzare e proteggere con una innovativa legge sugli ulivi monumentali”.
Staremo a vedere cosa farà o intende fare il Parlamento Europeo e se e quanto una possibile sinergia Regione Puglia – Governo Italiano- Europa possa essere funzionale alla risoluzione di un problema che sta mettendo tutti in ginocchio. Risposte da dare a chi non accetterà più di vedere, come è successo ieri a Oria, le motoseghe mordere gli ulivi ritenuti infetti.
Brindisisera.it ha raccolto le dichiarazioni di Nico Tieni, uno che da sempre si impegna per le problematiche del territorio e ha partecipato alla manifestazione di protesta a Oria dei cittadini, associazioni e movimenti.
“E’ inaccettabile una cosa del genere, non si possono veder morire questi figli e patrimoni della bellissima natura pugliese e salentina. Se qualcuno vuole la morte e desertificazione delle nostre campagne si sbaglia di grosso. "Se dovessero morire i nostri Ulivi morirebbe una parte del MEDITERRANEO. Diciamola tutta, non si può abbattere un albero che ha centinaia di anni per un insetto. Non può essere una soluzione al problema questa dell'abbattimento”.
Parole emblematiche, “figlie” di un pensiero ampiamento condiviso. La Puglia ha sin troppo sopportato situazioni e vicende incomprensibili, che hanno soprattutto danneggiato le proprie risorse, la vocazione ambientale e turistica. Ora basta.
Articolo di Ferdinando Cocciolo.