Brindisi, 9 giugno 2008. In riva all’Adriatico era già successo 28 anni fa e, andando ancora più indietro nel tempo, un’altra volta ancora; tanto, troppo tempo per serbarne un ricordo nitido per chi c’era, inimmaginabile invece per chi non c’era (perché troppo giovane). Erano altri tempi, era un’altra pallacanestro ma la passione, l’entusiasmo, la gioia provata per una palla a spicchi era la stessa.
Brindisi sale in Lega Due (tempo addietro si chiamava serie A/2) superando Trapani dopo una doppia sfida intensa, avvincente, addirittura drammatica per il contesto che l’aveva preannunciata: i brindisini indicati in affanno e con una formazione rimaneggiata, i trapanesi in gran forma e con una enorme voglia di riportare in alto la Sicilia. Ha prevalso, forse, l’esperienza, il carattere, la disperazione (quasi) della Prefabbricati Pugliesi: per il secondo anno rischiava di restar fuori dopo aver vinto la fase regolare del campionato ed aver, ancora una volta, investito denari e speso energie.
Si rischia di cadere nell’eccessiva enfasi nel tentare di descrivere le scene vissute nel palasport al suono della sirena che sanciva la promozione di Brindisi e gettava nello sconforto Trapani e i suoi tifosi per l’occasione perduta. Le parole rendono poco l’idea, meglio le immagini ma l’esser stati, lì nel palasport intitolato al grande Elio Pentassuglia, per tanti sportivi resterà un privilegio da conservare in mente per sempre.
Ma anche….nelle orecchie: un lungo, assordante, intenso urlo liberatorio del pubblico; si concludeva così per Brindisi una stagione travagliata, sofferta, caratterizzata da stati d’animo diversi, da momenti di tensione e poi d’esaltazione, da delusioni e gioie intense.
Alejandro Muro raggiante portato in trionfo dai tifosi (dopo è stata la volta, anche, di tutti gli altri giocatori brindisini, dell’allenatore e del presidente), dall’altra parte Davide Virgilio in lacrime (ma non solo lui) consolato dai compagni di squadra. Brindisi e Trapani volevano la Lega Due, l’avevano programmata, inseguita, accarezzata sino all’ultimo tiro dell’ultima partita della stagione.
Un torneo avvincente, spettacolare, con le due squadre assolute protagoniste di uno sprint durato quasi nove mesi e che ha premiato solo una di loro ma non mortificando l’altra. Facile a dirsi per chi vince ma difficile da accettare per chi dovrà riprovarci nella prossima stagione. La cronaca di gara-2 trova poco spazio nel commento di una giornata importante, ma tant’è. Bastano i parziali dei quattro tempi (20-23, 42-47, 61-53, 79-74) per intuire l’andamento dei 40 minuti che hanno rappresentato il giusto corollario ad una stagione molto lunga, agonisticamente valida, insomma intensa. Al tirar delle somme Brindisi centra la promozione con due punti di scarto rispetto a Trapani: - 3 all’andata, più 5 al ritorno.
A fine gara, l’allenatore brindisino Giovanni Perdichizzi, strappato a fatica dalla gioia dei tifosi e fradicio dell’obbligatoria doccia in abiti borghesi, è raggiante per aver raggiunto un obiettivo che sembrava sfuggire proprio alla fine. Lui più di tutti ci ha sempre creduto e la sua formula illustrata a gennaio, all’ arrivo sulla panchina della Prefabbricati Pugliesi, è risultata vincente: squadra, società, stampa, pubblico assieme per un prestigioso traguardo! “La mia squadra ha meritato questa vittoria” ha commentato Perdichizzi “perché è stata capace di trovare le energie fisiche e nervose nel momento decisivo e più difficile della stagione.
La società ci è stata vicina ogni giorno, quasi ogni ora, aiutandoci a superare i momenti di difficoltà e non mancando di rinnovarci la fiducia costantemente. La stampa ci ha seguito con un’attenzione unica in Italia, stimolandoci a far sempre meglio. Il pubblico? Non esistono le parole per ringraziarlo. Siamo in Lega Due soprattutto per le migliaia di tifosi che ci hanno sorretto: non solo nel palasport ma in ogni angolo della città”.
Gianluca Tucci, coach Banca Nuova, riconosce i meriti del Brindisi ma elogia, giustamente, la sua squadra: “Abbiamo disputato una grandissima stagione, andando vicinissimi a salto di categoria. Brindisi, nelle ultime due partite di finale, ha sfruttato meglio l’esperienza dei suoi uomini importanti, ma un po’ tutta la squadra ha gettato sul campo ciò che aveva. Trapani non è stata da meno e, nonostante tutto, ha scritto una bellissima pagina della sua storia; perciò i nostri tifosi possono essere soddisfatti ed orgogliosi e sono sicuro che la società vorrà riprovarci subito”.
La festa per Brindisi si è spostata in città; il centro storico è stato invaso da migliaia di tifosi con bandiere, sciarpe, magliette e cappellini biancoazzurri.
Uno striscione appeso ad un balcone recita “Torna a splendere la stella del sud”. Già, proprio come 28 anni fa!
GianPiero Lofoco