Sono state oltre duecento le persone che mercoledì sera hanno affollato la sala grande di Castello Imperiali per partecipare al pubblico incontro organizzato dal consigliere comunale Angelo Di Noi, per discutere e dare risposte ai cittadini sul caso delle cartelle esattoriali Arneo. Duecento partecipanti ai quali si aggiungono altrettanti che, per ragioni di sicurezza e di spazio, non hanno potuto prendere parte al dibattito. Un confronto vivace e a tratti animato, nel corso del quale l’avvocato Emilio Graziuso, coordinatore nazionale di Confconsumatori, l’assessore Luigi Galiano e il sindaco Maurizio Bruno hanno fornito tutti i chiarimenti ai numerosi quesiti posti dai cittadini.
“Il tutto – ha sottolineato il consigliere di Noi - evitando di gettare altro fumo negli occhi dei cittadini come fatto in questi giorni da sedicenti esperti, che hanno perfino consigliato di non pagare: soluzione forse che i cittadini avrebbero preferito sentirsi dire, ma che alla fine li avrebbe solo messo nei guai, impedendo loro di potersi difendere in futuro”.
Per l’assessore Galiano l’imponente affluenza “va vista come un forte monito alla politica regionale, che dovrà cominciare ad affrontare in modo serio e responsabile il problema: perché le amministrazioni, e questo è chiaro, non resteranno a guardare. Lo stesso sindaco Maurizio Bruno, in veste anche di Presidente della Provincia di Brindisi, ha per parte sua già avviato nei giorni scorsi importanti iniziative in merito, soprattutto per fare squadra e sinergia con tutti i Comuni della provincia”.
“Assolutamente da non prendere in considerazione – ribadisce il consigliere Angelo di Noi – le affermazioni giunte da qualche facinoroso che ha detto non pagate tanto non succederà nulla. Niente di più sbagliato. Forse era cosa che più poteva fare piacere, che ci si voleva sentire dire, soprattutto di fronte agli animi davvero irritati dei cittadini, ma di certo era proprio quella che meno li tutelava. Inoltre, come ribadito più volte sia dallo stesso avvocato Graziuso che dall’avvocato Galiano, non è possibile avviare azioni di ‘class action’, ma eventualmente azioni individuali”.
“La cosa più opportuna da fare in questo contesto - prosegue di Noi - era quella di far esprimere un esperto del settore quale l’avvocato Emilio Graziuso per sostenere le conseguenze di un ‘non pagamento’ degli avvisi, o meglio definire un insieme di alternative alle quali optare, ma sapendo con certezza a cosa andare incontro, scegliendo l’una o l’altra”.
Queste le possibili alternative sul tavolo:
1) Pagare punto e basta;
2) Non pagare e non seguire nessun’altra azione, con le conseguenti sanzioni amministrative dalle quali il cittadino non potrà più difendersi;
3) Non pagare e avviare un procedimento di autotutela attraverso l’invio di una raccomandata o di una email da indirizzo di posta certificata (“Pec”) sia alla Soget spa che al consorzio dell’Arneo, con la quale si dichiara di non voler pagare le somme richieste in quanto non è stata eseguita alcuna bonifica da cui trarne beneficio.
Il consigliere di Noi consiglia di utilizzare la terza soluzione (attenzione però al rischio di una minima sanzione amministrativa se l’autotutela non dovesse essere accettata) che permette tuttavia ai cittadini di mandare un serio messaggio di monito alle Regione, avendo al contempo la possibilità di una alternativa al pagamento.
Per coloro che ritenessero illegittima la richiesta di pagamento dell’Arneo, l’assessore alle attività produttive metterà a breve a disposizione di tutti i cittadini il facsimile di lettera di “autotutela” insieme ad una perizia disposta, tramite il Sindaco Maurizio Bruno, nella quale si avvalla in modo ufficiale che il consorzio di Bonifica dell’Arneo non ha eseguito alcun intervento nel Comune di Francavilla Fontana.
“Il tutto – ha sottolineato il consigliere di Noi - evitando di gettare altro fumo negli occhi dei cittadini come fatto in questi giorni da sedicenti esperti, che hanno perfino consigliato di non pagare: soluzione forse che i cittadini avrebbero preferito sentirsi dire, ma che alla fine li avrebbe solo messo nei guai, impedendo loro di potersi difendere in futuro”.
Per l’assessore Galiano l’imponente affluenza “va vista come un forte monito alla politica regionale, che dovrà cominciare ad affrontare in modo serio e responsabile il problema: perché le amministrazioni, e questo è chiaro, non resteranno a guardare. Lo stesso sindaco Maurizio Bruno, in veste anche di Presidente della Provincia di Brindisi, ha per parte sua già avviato nei giorni scorsi importanti iniziative in merito, soprattutto per fare squadra e sinergia con tutti i Comuni della provincia”.
“Assolutamente da non prendere in considerazione – ribadisce il consigliere Angelo di Noi – le affermazioni giunte da qualche facinoroso che ha detto non pagate tanto non succederà nulla. Niente di più sbagliato. Forse era cosa che più poteva fare piacere, che ci si voleva sentire dire, soprattutto di fronte agli animi davvero irritati dei cittadini, ma di certo era proprio quella che meno li tutelava. Inoltre, come ribadito più volte sia dallo stesso avvocato Graziuso che dall’avvocato Galiano, non è possibile avviare azioni di ‘class action’, ma eventualmente azioni individuali”.
“La cosa più opportuna da fare in questo contesto - prosegue di Noi - era quella di far esprimere un esperto del settore quale l’avvocato Emilio Graziuso per sostenere le conseguenze di un ‘non pagamento’ degli avvisi, o meglio definire un insieme di alternative alle quali optare, ma sapendo con certezza a cosa andare incontro, scegliendo l’una o l’altra”.
Queste le possibili alternative sul tavolo:
1) Pagare punto e basta;
2) Non pagare e non seguire nessun’altra azione, con le conseguenti sanzioni amministrative dalle quali il cittadino non potrà più difendersi;
3) Non pagare e avviare un procedimento di autotutela attraverso l’invio di una raccomandata o di una email da indirizzo di posta certificata (“Pec”) sia alla Soget spa che al consorzio dell’Arneo, con la quale si dichiara di non voler pagare le somme richieste in quanto non è stata eseguita alcuna bonifica da cui trarne beneficio.
Il consigliere di Noi consiglia di utilizzare la terza soluzione (attenzione però al rischio di una minima sanzione amministrativa se l’autotutela non dovesse essere accettata) che permette tuttavia ai cittadini di mandare un serio messaggio di monito alle Regione, avendo al contempo la possibilità di una alternativa al pagamento.
Per coloro che ritenessero illegittima la richiesta di pagamento dell’Arneo, l’assessore alle attività produttive metterà a breve a disposizione di tutti i cittadini il facsimile di lettera di “autotutela” insieme ad una perizia disposta, tramite il Sindaco Maurizio Bruno, nella quale si avvalla in modo ufficiale che il consorzio di Bonifica dell’Arneo non ha eseguito alcun intervento nel Comune di Francavilla Fontana.
MODELLO istanza annullamento Arneo
SPETT. le
CONSORZIO DI BONIFICA DELL'ARNEO
VIA XX SETTEMBRE, 69 – 73048 NARDÒ (LE)
SPETT. le
SO.G.E.T. spa
Via Venezia n° 49 – 65121 PESCARA
OGGETTO: Richiesta di annullamento in autotutela dell’avviso di pagamento n. __________, ricevuto
il ______________, di € ____________ in riferimento
al contributo di bonifica per l'anno 2014.
Il sottoscritto ________________________ c.f. ______________________________
nato a __________________________________ il ____________________ e
residente in _________________________ alla Via ________________
CHIEDE
l’annullamento dell’avviso di pagamento in oggetto, per il contributo di bonifica per l’anno 2014
PER I SEGUENTI MOTIVI:
1) per l’assoggettamento al contributo di bonifica, l’immobile deve trarre un vantaggio diretto e specifico dalle opere di bonifica operate dal Consorzio;
2) gli immobili dell'istante non hanno ricevuto e non ricevono alcun vantaggio diretto e specifico, né un incremento di valore dalle opere di bonifica eventualmente eseguite dal Consorzio;
Il vantaggio costituisce il presupposto per la contribuzione, secondo quanto previsto dall’art. 10 del R.D. n. 215/1933, nonché dall’art. 860 c.c., secondo il quale i proprietari dei beni situati entro il perimetro del comprensorio sono obbligati a contribuire alla spesa necessaria per l’esecuzione, la manutenzione e l’esercizio delle opere in ragione del beneficio che traggono dalla bonifica;
3) l'avviso di pagamento viola l'articolo n. 3 della legge n. 241/1990, per assenza di motivazione, poiché sono indicati solo dei dati catastali, senza possibilità di comprendere il criterio utilizzato per il calcolo del contributo, quali siano le opere di bonifica di cui hanno beneficiato gli immobili, gli estremi degli atti amministrativi di approvazione, le spese sostenute, nonché il criterio per la determinazione della quota parte della spesa a carico del contribuente, al netto di quella finanziata con contributi pubblici.
In mancanza di risposta sarà adita l'autorità giurisdizionale competente.
______________, addì ____________________
Sig. __________________
Allegati:
- copia dell’avviso di pagamento.