Pubblichiamo la lettera con la quale CGIL CISL e UIL di Brindisi chiedono al Presidente Emiliano una revisione del Piano di Riordino Ospedaliero che così come proposto dalla Regione Puglia sarebbe troppo penalizzante per tutti i cittadini brindisini.
LETTERA APERTA
- Al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano
Oggetto: piano di riordino ospedaliero.
Egregio Presidente,
Siamo consapevoli che l’ennesimo piano di riordino ospedaliero è dettato “da nuovi e stringenti vincoli di programmazione” introdotti dal DM.70/2015 e dalla Legge di stabilità 2016, con cui il Governo impone ulteriori economie di spesa. Tuttavia il piano della Regione Puglia non rispetta, di fatto, tutti i criteri indicati dalle norme, tant’è che il rischio è che l’offerta sanitaria non sia omogenea e rispettosa dei LEA nell’ambito dell’intero territorio regionale. In particolare l’ASL di Brindisi già in affanno, per i tagli subiti e per il blocco del turnover di questi ultimi anni, rischia di essere la più penalizzata.
Abbiamo più volte denunciato che a Brindisi il rapporto posti letto/abitanti è al di sotto degli standard previsti, (oggi è pari al 2,7%, di molto inferiore al 3,4% regionale) e che da tempo i servizi sanitari sono carenti di personale medico e paramedico. Per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini pugliesi l’obiettivo di un sistema sanitario regionale dovrebbe essere quello di intervenire evitando sperequazioni tra le diverse ASL in termini di posti/letto e di personale.
Per queste ragioni, scevre da qualsivoglia intento campanilistico, denunciamo la nostra contrarietà rispetto ad un piano che prevedendo di chiudere nove ospedali nell’intera regione ne chiude ben tre nella nostra provincia! In una ASL in cui non esiste nemmeno una presenza di strutture sanitarie private accreditate tale da compensare l’assenza del servizio pubblico.
Ciò produrrà come conseguenza un aumento della mobilità sanitaria, un allungamento dei tempi di attesa e più disservizi, oltre a un maggiore stress a carico di tutto il personale. Sicuramente la conseguenza più drammatica sarebbe la limitazione del diritto alla salute per la rinuncia alle cure da parte dei tanti cittadini che già vivono in situazioni di grave disagio economico.
Per quanto evidenziato chiediamo con urgenza una revisione del piano di riordino ospedaliero regionale.
LETTERA APERTA
- Al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano
Oggetto: piano di riordino ospedaliero.
Egregio Presidente,
Siamo consapevoli che l’ennesimo piano di riordino ospedaliero è dettato “da nuovi e stringenti vincoli di programmazione” introdotti dal DM.70/2015 e dalla Legge di stabilità 2016, con cui il Governo impone ulteriori economie di spesa. Tuttavia il piano della Regione Puglia non rispetta, di fatto, tutti i criteri indicati dalle norme, tant’è che il rischio è che l’offerta sanitaria non sia omogenea e rispettosa dei LEA nell’ambito dell’intero territorio regionale. In particolare l’ASL di Brindisi già in affanno, per i tagli subiti e per il blocco del turnover di questi ultimi anni, rischia di essere la più penalizzata.
Abbiamo più volte denunciato che a Brindisi il rapporto posti letto/abitanti è al di sotto degli standard previsti, (oggi è pari al 2,7%, di molto inferiore al 3,4% regionale) e che da tempo i servizi sanitari sono carenti di personale medico e paramedico. Per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini pugliesi l’obiettivo di un sistema sanitario regionale dovrebbe essere quello di intervenire evitando sperequazioni tra le diverse ASL in termini di posti/letto e di personale.
Per queste ragioni, scevre da qualsivoglia intento campanilistico, denunciamo la nostra contrarietà rispetto ad un piano che prevedendo di chiudere nove ospedali nell’intera regione ne chiude ben tre nella nostra provincia! In una ASL in cui non esiste nemmeno una presenza di strutture sanitarie private accreditate tale da compensare l’assenza del servizio pubblico.
Ciò produrrà come conseguenza un aumento della mobilità sanitaria, un allungamento dei tempi di attesa e più disservizi, oltre a un maggiore stress a carico di tutto il personale. Sicuramente la conseguenza più drammatica sarebbe la limitazione del diritto alla salute per la rinuncia alle cure da parte dei tanti cittadini che già vivono in situazioni di grave disagio economico.
Per quanto evidenziato chiediamo con urgenza una revisione del piano di riordino ospedaliero regionale.
Brindisi, 26 febbraio 2016
Il Segretario Generale Il Segretario Generale Il Segretario Generale
CGIL Brindisi CISL Brindisi/Taranto UIL Brindisi
M. Almiento A. Castellucci A. Licchello