Abbiamo appreso dalla stampa che Mercoledì 23 Marzo si riunirà il comitato portuale e tra gli ordini del giorno vi sarà la richiesta del rinnovo per altri quattro anni della concessione demaniale per il servizio dei rimorchiatori in area Sciabiche.
Premesso che non abbiamo nulla contro l’impresa Barretta, come “Comitato per una Brindisi vivibile e turistica” chiediamo che il comitato portuale esprima parere negativo alla richiesta effettuata.
Sarebbe invece auspicabile una proroga per alcuni mesi di tale concessione demaniale e nel frattempo una calendarizzazione di un tavolo tecnico formato da Comune di Brindisi, Capitaneria di Porto, Autorità Portuale e impresa Barretta che possa trovare entro la data di scadenza di tale proroga una nuova ubicazione nel porto medio o esterno che possa essere consona per l’attività che l’impresa andrà a svolgere.
Negli ultimi anni il lungomare di Brindisi è stato sottoposto a restyling e dopo la conclusione dei primi due stralci del progetto, il prossimo stralcio riguarderà proprio l’area delle Sciabiche; riteniamo che nell’ambito del recupero di ciò che è rimasto di uno dei quartieri storici di Brindisi, un’eventuale scelta di concedere l’area demaniale in questione per altri quattro anni vada in controtendenza con la sua riqualificazione. Un’area molto caratteristica come le Sciabiche necessita di una valorizzazione e di una tipicizzazione come avviene ormai in tutte le città di mare. A questo proposito l’area di terra interessata dalla richiesta potrebbe essere utilizzata in parte dalle attività commerciali e ristorative, in parte dai pescatori per le loro attività; l’area di mare interessata potrebbe essere utilizzata per il diportismo e le imbarcazioni tipiche dei pescatori locali (i famosi ”schifarieddi” ).
Inoltre nell’ambito del recupero delle aree del porto interno chiediamo che si programmi a breve un tavolo tecnico tra Comune di Brindisi, Autorità Portuale, Marina Militare, Regione e Governo che possa prevedere nel giro di 2-3 anni una nuova ubicazione per l’Arsenale Militare. Si libererebbero cosi l’area del seno di ponente e il Castello Svevo che, con un serio progetto, potrebbero tornare fruibili per i brindisini ed i turisti. Il recente accordo per lo spostamento del deposito nafta della Marina a Capobianco potrebbe rientrare in un progetto complessivo che preveda la costruzione di capannoni ed edifici nella stessa area, magari recuperando anche le aree del Demanio ed altri edifici presenti nelle vicinanze della colmata.
Brindisi ha bisogno di guardare avanti e recuperare aree da troppo tempo non fruibili, a maggior ragione in vista della definizione del nuovo piano urbanistico della città, collegare i vari quartieri e il Parco del Cillarese con il centro, dare nuovo lustro ad una delle zone più caratteristiche come quella delle Sciabiche e restituire il Castello Svevo per le visite dei turisti ma anche per attività culturali rivolte ai residenti.
Premesso che non abbiamo nulla contro l’impresa Barretta, come “Comitato per una Brindisi vivibile e turistica” chiediamo che il comitato portuale esprima parere negativo alla richiesta effettuata.
Sarebbe invece auspicabile una proroga per alcuni mesi di tale concessione demaniale e nel frattempo una calendarizzazione di un tavolo tecnico formato da Comune di Brindisi, Capitaneria di Porto, Autorità Portuale e impresa Barretta che possa trovare entro la data di scadenza di tale proroga una nuova ubicazione nel porto medio o esterno che possa essere consona per l’attività che l’impresa andrà a svolgere.
Negli ultimi anni il lungomare di Brindisi è stato sottoposto a restyling e dopo la conclusione dei primi due stralci del progetto, il prossimo stralcio riguarderà proprio l’area delle Sciabiche; riteniamo che nell’ambito del recupero di ciò che è rimasto di uno dei quartieri storici di Brindisi, un’eventuale scelta di concedere l’area demaniale in questione per altri quattro anni vada in controtendenza con la sua riqualificazione. Un’area molto caratteristica come le Sciabiche necessita di una valorizzazione e di una tipicizzazione come avviene ormai in tutte le città di mare. A questo proposito l’area di terra interessata dalla richiesta potrebbe essere utilizzata in parte dalle attività commerciali e ristorative, in parte dai pescatori per le loro attività; l’area di mare interessata potrebbe essere utilizzata per il diportismo e le imbarcazioni tipiche dei pescatori locali (i famosi ”schifarieddi” ).
Inoltre nell’ambito del recupero delle aree del porto interno chiediamo che si programmi a breve un tavolo tecnico tra Comune di Brindisi, Autorità Portuale, Marina Militare, Regione e Governo che possa prevedere nel giro di 2-3 anni una nuova ubicazione per l’Arsenale Militare. Si libererebbero cosi l’area del seno di ponente e il Castello Svevo che, con un serio progetto, potrebbero tornare fruibili per i brindisini ed i turisti. Il recente accordo per lo spostamento del deposito nafta della Marina a Capobianco potrebbe rientrare in un progetto complessivo che preveda la costruzione di capannoni ed edifici nella stessa area, magari recuperando anche le aree del Demanio ed altri edifici presenti nelle vicinanze della colmata.
Brindisi ha bisogno di guardare avanti e recuperare aree da troppo tempo non fruibili, a maggior ragione in vista della definizione del nuovo piano urbanistico della città, collegare i vari quartieri e il Parco del Cillarese con il centro, dare nuovo lustro ad una delle zone più caratteristiche come quella delle Sciabiche e restituire il Castello Svevo per le visite dei turisti ma anche per attività culturali rivolte ai residenti.
Roberto Aprile per il “Comitato per una Brindisi vivibile e turistica”