L’Associazione Italiana Dislessia (AID) ha inviato un esposto alla magistratura e al Commissario europeo per i diritti umani Thomas Hammarberg per denunciare che a migliaia di bambini dislessici in Italia non viene garantito il diritto all’istruzione.
I ragazzi dislessici nel nostro Paese sono oltre 350 mila (il 4 per cento degli studenti), sono dotati di normale intelligenza, ma hanno difficoltà, più o meno gravi, nel leggere, nello scrivere e talvolta nel calcolo. Potrebbero frequentare con successo la scuola a patto di ricevere una serie di ausili elementari come ad esempio: più tempo nei compiti scritti, facoltà di usare computer, registratore, calcolatrice in classe, essere esentati dal copiare dalla lavagna e dal leggere ad alta voce.
«Queste misure compensative e dispensative, ai sensi della legge sull’autonomia scolastica, sono previste in diverse circolari ministeriali, che però vengono regolarmente disattese in molte scuole italiane» denuncia Rosa Bianca Leo, presidente della sezione Aid di Taranto e Membro del Comitato Problematiche Sociali Nazionale. «E’ come negare a un miope l’uso degli occhiali per leggere. Eppure accade.
In molte scuole quasi tutte le materie orali vengono svolte con verifiche scritte e i ragazzi dislessici sono sottoposti a estenuanti copiati, dettati e riassunti. Gli alunni riferiscono ai genitori di essere spesso sollecitati a fare meglio dagli insegnanti benché questi sappiano che i loro errori sono involontari.
E’ come chiedere a un bambino di farsi passare la febbre impegnandosi al massimo». Inoltre, secondo l’esposto, alcuni docenti non permettono agli allievi di usare il registratore adducendo il problema della privacy, non importa che questo impedisca a un dislessico di ricordare la lezione.
«La verità è che nel nostro Paese esiste ancora grande ignoranza nei confronti della dislessia» aggiunge Rosa Bianca Leo. «Molti insegnanti non conoscono il disturbo, accusano i ragazzi di studiare poco, li umiliano in classe, colpevolizzano le famiglie. Il risultato è che tanti alunni dislessici ogni anno vengono ingiustamente bocciati, abbandonano gli studi e da adulti svolgeranno lavori al di sotto delle proprie capacità».
L’esposto inviato anche ai ministri della Pubblica Istruzione, del Welfare e delle Pari opportunità chiede alle istituzioni di prendere adeguati provvedimenti per tutelare questi ragazzi e garantire loro i diritti fondamentali della persona. «Al Parlamento» dice Rosa Bianca Leo «chiediamo invece la rapida approvazione di una legge nazionale sulla dislessia che cancelli per sempre queste iniquità, tanto più ingiuste in quanto colpiscono dei bambini e dei ragazzi nella fase delicata in cui si stanno strutturando le basi della personalità». Su questi temi l’Aid terrà un congresso nazionale il 3-4 ottobre a Roma.
Roma,12 Giugno 2008
Ufficio Stampa: A.I.D. sezione di Brindisi
Mail: brindisi@dislessia.it oppure perrone.dislessia@libero.it
Sezione di Taranto Presidente Rosa Bianca Leo
via Roccaforzata 245 – 74027 San Giorgio Jonico
taranto@dislessia.it www.dislessia.it
Il Testo integrale dell’esposto
Taranto, 8 maggio 2008
Spett. Commissario Europeo per i diritti umani
Thomas Hammarberg
Council of Europe
F-67075 Strasbourg Cedex , France
Spett. Ministro Pubblica Istruzione
Viale Trastevere 76 A, Roma
Spett. Ministro alla salute
Lungotevere Ripa 1, 00153 Roma
Spett. Ministro Pari Opportunità
Largo Chigi 19, 00187 Roma
Spett. Presidente UNICEF
Via Palestro, 68 – 00185 Roma
Spett. Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato
Via Flaminia, 53 – 00196 Roma
Spett. Presidente Maria Rita Verardo
Associazione dei Magistrati per i minorenni e famiglie
c/o Tribunale dei minori
Via Gramsci, 3 – 73100 Lecce
Spett. Presidente Antonio Marziale
Osservatorio sui diritti dei minori
Spett. Provincia di Taranto
Assessore Politiche Sociali e Parità Stefano Fabbiano
Via Anfiteatro, 4 – 74100 Taranto
Spett. Presidente Antonio Morelli
Tribunale dei Minori
Piazza Duomo – 74100 Taranto
Spett. Procuratore della Repubblica Pergiorgio Acquaviva
Piazza Duomo – 74100 Taranto
Spett. Direttore Generale Domenico Colasanto
ASL/TA1 Viale Virgilio, 31 – 74100 Taranto
Spett. Direttore Generale Lucrezia Stellacci
Ufficio Scolastico Regione Puglia
Via Castromediano, 123 – 70126 Bari
Spett. Dirigente Anna Cammalleri
Ufficio Scolastico Provincia Taranto
Via Lago di Como, 9 – 74100 Taranto
Spett. Responsabile Marina Venezia
Cittadinanzattiva Taranto
Via Rintone 43 – 74100 Taranto
Spett. Responsabile Tribunale dei diritti del malato
Silvana Stanzione
V.le Trentino 121 – 74100 Taranto
Oggetto: Esposto alle Autorità in indirizzo sulla condizione scolastica degli alunni con DSA in Italia
La Sezione A.I.D. (Associazione Italiana Dislessia) di Taranto dopo un attenta analisi della situazione territoriale Tarantina e Italiana, rimane sconcertata nel vedere che dopo ben 11 anni di attività dell’AID nazionale e della sezione di Taranto, che è sempre stata attenta all’aspetto della tutela dei bambini con DSA realizzando eventi locali e Nazionali, rimangono ancora persistenti in molte scuole italiane e chiaramente anche tarantine, atteggiamenti, interventi didattici e pregiudizi sbagliati nell’affrontare i DSA provocando un grosso disagio psicologico ai nostri ragazzi.
I genitori hanno paura di ritorsioni nei confronti dei propri figli e quindi hanno difficoltà a denunciare tale stato di cose.
Ed è con profonda amarezza che mi rivolgo a Voi tutti.
Questo mio gesto estremo, è da me vissuto come una resa, che da una parte mi forza a contravvenire al mio modo di operare che è sempre stato di grande collaborazione, ma dall’altra mi lascia una sottile speranza. E’ una richiesta di aiuto a tutti Voi, perché sento di non riuscire a tutelare i bambini con DSA né come mamma, né come presidente della Sezione AID di Taranto, né come membro Problematiche Sociali AID.
Nonostante la Circolare Ministeriale prot. n 4099/A/4 del 05/10/2004 preveda l’utilizzo di strumenti compensati e dispensativi viene rilevato quanto segue:
• Non viene utilizzato a scuola, come strumento compensativo essenziale, il computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale e di conseguenza non viene utilizzato il vocabolario multimediale per le lingue straniere
• Molti docenti non fanno uso delle tabelle, mappe, schemi (per lo studio a casa, nelle interrogazioni orali, durante le prove scritte in classe )
• Molti docenti non prevedono programmazione di tempi più lunghi o testi ridotti per le prove scritte in classe e per lo studio a casa
• quasi tutte le materie orali vengono svolte con verifiche scritte e i ragazzi sottoposti a estenuanti copiati e riassunti, inutili per il loro apprendimento e dai quali dovrebbero essere esonerati
• i ragazzi riferiscono di essere spesso “sollecitati” a far meglio, non tenendo conto gli insegnanti, che gli errori sono involontari
• alcuni docenti non fanno usare né utilizzano il registratore adducendo il problema della privacy
• nella valutazione delle prove scritte e orali viene valutata anche la forma e non solo il contenuto
• Non tutti i docenti del Consiglio di Classe vengono messi al corrente dal Dirigente Scolastico e dal Coordinatore di Classe nonostante la diagnosi risulti protocollata Nulla viene verbalizzato riguardo né al percorso personalizzato eventualmente scelto dal Consiglio di Classe né ai criteri di valutazione adottati di cui la famiglia non riceve informazione e che non diviene parte integrante del documento del consiglio di classe che deve essere prodotto prima degli esami di Stato perché la Commissione esaminatrice possa adottare i necessari provvedimenti nella predisposizione delle prove scritte sia che orali come disposto dalla O.M.
• Non conoscendo o sottovalutando o non credendo alle difficoltà caratteristiche dei DSA, offendono i ragazzi in classe sul loro disturbo, li accusano di poco impegno, colpevolizzano le famiglie accusandole di essere ansiose o iper-protettive non riconoscendo il disagio psicologico che causano; la famiglia è così costretta continuamente a giustificarsi non potendo sostenere in modo costruttivo il rapporto scuola-famiglia auspicato per tutti gli studenti dagli stessi documenti ministeriali.
• Ambiente scolastico che diventa insostenibile
• Non essendo applicata la circolare e quindi mancando la personalizzazione del percorso educativo i ragazzi non sono messi in condizione di apprendere come i compagni con irreparabile danno culturale e formativo presente e futuro.
• Gli stessi esami di Stato non prevedono in modo certo la possibilità dell’accesso al testo e dell’utilizzo degli strumenti compensativi utili a superare le difficoltà strumentali che il DSA comporta.
• Anche dopo ripetuti interventi degli operatori sanitari molti docenti continuano a non tener conto della diagnosi e degli interventi previsti nella stessa e né tanto meno dello stato psicologico che spesso viene riportato sulla diagnosi
• Al momento dell’iscrizione alcuni dirigenti scolastici chiedono al genitore di avviare le pratiche per il sostegno ai sensi della legge 104/92 o , nella scuola secondaria di 2° grado sconsigliano l’iscrizione alla loro scuola.
• La scuola dell’obbligo italiana prevede la impossibilità all’esonero da due lingue straniere europee .
• Per gli studenti con D.S.A. la scuola italiana non solo non tutela, ma troppo spesso è causa diretta di compromissione dello stato di salute , intesa questa secondo l’autorevole definizione dell’O.M.S. “non assenza di malattia, ma stato di benessere psico-fisico dell’individuo”.
Si intuisce che per quanto l’AID faccia passi da gigante, per sostenere i bambini e i ragazzi che ora stanno vivendo questo grande disagio nella scuola , la scuola ha grosse difficoltà invece ad affrontarlo nel modo corretto. Non si può continuare oltre a far finta di nulla perché i nostri figli non hanno il tempo di aspettare un cambio culturale della scuola che deve invece essere accelerato rendendo l’aggiornamento obbligatorio onde evitare la dispersione scolastica che inevitabilmente consegue a tale gestione discriminatoria degli studenti con DSA.
La mia azione verte quindi a informare le istituzioni tutte di tale situazione, affinché si adoperino, ognuna nel suo ambito, a far si che ci sia l’attuazione legittima di diritti fondamentali della persona quali : il diritto all’istruzione, il diritto alla salute, alle pari opportunità e alla non discriminazione per una risoluzione della problematica e quindi, a garanzia dell’esercizio dei diritti di tutti i bambini con DSA al fine di favorire la loro effettiva integrazione scolastica e soprattutto individuare:
1. come si possono tutelare i nostri ragazzi
2. chi ha il potere di interrompere immediatamente una modalità sbagliata della scuola nei confronti dei nostri ragazzi
3. a quanto ammonta il danno biologico, psicologico e sociale presente e futuro conseguente al mancato apprendimento e all’insuccesso scolastico per il non utilizzo di una didattica efficace comprensiva degli strumenti compensativi e della misure dispensative
Chiedo inoltre la Vostra adesione al 2° Convegno Nazionale “Dislessia e disturbi specifici dell’apprendimento-conferenza nazionale su tutela dei diritti tra normativa e pari opportunità” che si terrà a Taranto in autunno, affinché si possa, insieme, trovare una risoluzione.
Fiduciosa di un Vostro riscontro porgo distinti saluti.
Rosa Bianca Leo - Membro Problematiche Sociali AID