giovedì 19 maggio 2016

Mostra Permanente di Cosimo Carlucci!

Chiunque volesse visitare la mostra dedicata a Cosimo Carlucci potrà farlo recandosi a Lecce presso il Museo storico della città di Lecce – MUST, tutti i giorni, (lunedì escluso), la mattina dalle 10,00 alle 13.00 ed il pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00. La ricca collezione antologica dello scultore sarà visitabile in concomitanza con le iniziative espositive temporanee ospitate al primo piano del museo.

Con le 59 opere realizzate tra 1958 ed il 1981, la vetrina stabile firmata Carlucci, offre alcuni tra i lavori più significativi del geniale Artista salentino stimato a livello nazionale ed internazionale negli anni '60-'70 e che nel corso della sua carriera ha ricevuto onori critici da Argan, Portoghesi e Fagiolo.

Tradizione ed innovazione trovano una perfetta integrazione nella figura del Carlucci che seppe interpretare una modernità di respiro internazionale e che, soprattutto nella ricerca degli anni '60 e ' 70, caratterizzata dal felice connubio tra scultura ed architettura, riuscì anche ad anticipare alcune tendenze oggi quanto mai attuali. Le opere esposte nel MUST rappresentano un importante compendio di tutta la produzione di Cosimo Carlucci. La mostra comprende circa 50 sculture donate dall'artista alla città negli anni ottanta per l'allora costituenda galleria d'arte contemporanea; opere che tornano al loro originario splendore grazie ai restauri compiuti dagli esperti del Museo Castromediano.

Scrivono delle sue opere: “Le sculture in rame squarciano la cotica dell’uomo, dell’individuo prosciolto da ogni maschera, rimossa dal quadro e riesposta come pellame raspato dall’estremo fondo della sua rappresentazione sociale, a lasciare la pelle dell’anima. Un seggio spaccato che è un segmento della rappresentazione del potere, demolito, che torna a compiersi nel sapere di se stesso, nella produzione di forme sociali, si apre alla materia della luce negli spacchi che nella sua pelle silurano nell’egemonia del lessico, nella coercizione del diritto conseguito col potere, nella violenza del passaggio da forme sociali antiche a forme familiari moderne che nella forza e nella svalutazione delle figure, delle forme, vivono.”

Aldo T., 37enne, web designer, di Gallipoli (Le): “I legni di Carlucci sono sculture realizzate con frammenti di legno di ulivo e non solo, assemblati e combinati tra loro per dialogare con lo spazio circostante. Le opere di questo acutissimo cesellatore salentino sono davvero straordinarie anche per i non addetti ai lavori”.

Pierpaolo B., 63 anni, critico d’arte, originario di Galatina (Le): “Mi ha colpito molto l’opera in legno del 1960 intitolata Violenza. Rappresenta la frammentazione, la divisione nella struttura, sezionata, l’opera permane nell’impossibilità, nell’indicibile che è altro dall’opera stessa”.

Gabriele C., 70 anni, pittore salentino di Maglie (Le): “Nelle opere del Carlucci vedo traumi, scontri, ritmi antichi, soprattutto nell’opera Scontro del 1962 che, a mio avviso, è evidente il ritorno ad un mare primordiale, i denti che mordono ritornano nel legno che penetra nella struttura circolare di una dimensione precedente all’individuo”.

Luigi R., 54enne, scultore, pugliese: “Carlucci riesce sempre a trasmettermi un forte legame con il viaggio interiore dell’uomo che nuota in un mare di segni e dai segni è segnato. Come nell’opera Trauma del 1963, anche nel resto dell’esposizione osserviamo opere di lavorazione lamellare e strutture luce, che mi ricordano molto Burri e i tagli di Fontana”.

Scritto da ILARIA SOLAZZO.
 
 
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