Ancora una volta, come ogni anno, la stagione estiva si avvicina sull’onda dell’emergenza che investe gli stabilimenti balneari brindisini.
Va dato merito al Commissario Straordinario del Comune di Brindisi, dott. Cesare Castelli, di aver prontamente rivisto una cervellotica ordinanza impostata in modo estensivo rispetto alle disposizioni di legge, che aveva stabilito il divieto di balneazione in modo indiscriminato in molti lidi. Ancora una volta la precarietà caratterizza un settore che dovrebbe essere trainante per l’estate dei brindisini e per il turismo.
Quel che continua a mancare è una programmazione seria della Pubblica Amministrazione. Abbiamo scritto, nel corso degli anni, numerosi documenti le cui analisi, critiche e proposte restano attuali: purtroppo, dobbiamo sottolinearlo perché evidenti sono l’immobilismo o scelte che poco hanno a che fare con l’affermazione degli interessi pubblici. E’ in corso il progetto di “messa in sicurezza” della falesia e di tratti di litorale che richiedono interventi organici, a cominciare dalle barriere sommerse.
E’ auspicabile che il progetto risponda ai requisiti della adeguata qualità e della necessaria sollecitudine. Si registrano contraddizioni continue in merito alla gestione o all’apertura di stabilimenti balneari, senza offrire certezze, chiarezza e supporti qualificati ai gestori e fruitori di servizi. Sarebbe comunque opportuno da verificare il rispetto delle percentuali di spiagge libere e di lidi privati sulla costa nord rispetto alle prescrizioni di legge. Il vecchio e recente abusivismo non conoscono ancora decisioni amministrative che rendano giuridicamente possibile il condono edilizio o che dispongano l’abbattimento delle costruzioni illegali, tanto più che si è costruito su aree vincolate , sulla macchia mediterranea o sulla falesia.
I ritardi paurosi della Pubblica Amministrazione non hanno portato a fornire i servizi essenziali con l’effetto , ad esempio, di riscuotere IMU e TARI e di non fornire adduzioni d’acqua e condotte fognanti.
Il paradosso è stato raggiunto quando la Giunta Comunale uscente ha pervicacemente insistito a portare avanti un piano comunale costiero (PCC) su un’area ben più vasta di quella demaniale sulla quale è obbligatorio che tale strumento urbanistico pianifichi. Per il nuovo Sindaco e la nuova giunta c’è molto lavoro da fare ma il Consiglio Comunale e i cittadini dovranno vigilare perché sia assicurata la qualità della gestione politica e amministrativa.
FORUM AMBIENTE, SALUTE E SVILUPPO