Mentre a Brindisi ci si prepara per un ballottaggio molto incerto, arrivano brutte notizie, confermate dal Presidente Maurizio Bruno, sul fronte Provincia di Brindisi. Notizie che angosceranno, senza dubbio, sia i dipendenti diretti dell’Ente Provincia e sia i lavoratori delle Partecipate, già da qualche tempo in contratti di solidarietà.
“Tagli da 17 milioni di euro tra 2015 e 2016 per la Provincia di Brindisi, rimasta praticamente a secco di risorse, e rischio concreto che a partire da luglio i dipendenti della Provincia rimangano senza stipendi” – questo il grido di allarme di Maurizio Bruno”.
Ma si può accettare una situazione del genere, senza ribellarsi, e questa volta andando ad incatenarsi sotto le sedi istituzionali? Qui si sta continuando a “giocare” sulla pelle dei cittadini, lavoratori, e un territorio che ha già pagato dazio in termini occupazionali, sociali, ambientali.
Basta ribadire le accuse rivolte al governo nazionale da Maurizio Bruno, già pubblicate dal nostro giornale in un comunicato stampa fatto pervenire da Piazza Santa Teresa: “hanno penalizzato chi ha sempre rispettato i limiti dell’austerity ea Roma non si stanno rendendo conto della gravità della situazione”.
Già, lo scenario dei lavoratori e delle risorse della Provincia brindisina accomunabile a quello dei lavoratori della Partecipata Santa Teresa, in attesa di qualche spiraglio proveniente dalla Regione Puglia e la Task Force regionale sull’occupazione e le crisi aziendali. Una situazione, quella della Santa Teresa, tra l’altro ben conosciuta da Michele Emiliano, che dovrà dare risposte e riflettere, al di là dei legami politici e di partito con il Governo Renzi.
Il Governo Renzi, già protagonista della vergognosa e strampalata Riforma del Rio, che , diciamola tutta e senza paura, non si sta dimostrando proprio un “amico” del territorio brindisino. Non è una “teoria” da parte di chi scrive e un giornale libero, ma lo affermano anche gli stessi esponenti locali, provinciali e regionali (compreso Emiliano) del Partito Democratico, il partito di cui Matteo Renzi è segretario.
Ed allora che fare? Si possono subire scelte che rischiano soprattutto di mandare a casa lavoratori e famiglie? Il nostro giornale ha più volte invitato il Presidente del Consiglio Renzi a venire ad esempio a Brindisi e rendersi conto di persona del grave disagio e delle angosce, soprattutto dei lavoratori delle Partecipate brindisine che ad oggi non conoscono ancora il proprio futuro. Ma Renzi non lo farà, e poi dovrebbe naturalmente anche andare a Taranto e Lecce, dove persistono situazioni altrettanto gravi.
Sono ore davvero concitate e ora non si può più perdere tempo. E’ in gioco il futuro e la dignità del territorio brindisino, sempre più vittima di ingiustizie e scelte scellerate, con tante vertenze occupazionali. I “veleni” in questi ultimi giorni di campagna elettorale hanno probabilmente distratto le menti da un grave contesto che ora più che mai ha bisogno di una grande sinergia tra tutte le realtà istituzionali, politiche e sindacali del territorio.
Ora o mai più e si lasci perdere polemiche inutili e le differenti appartenenze politiche, In queste ore, intanto, urgenti incontri tra il Presidente Bruno, tutti i sindaci del territorio e il Prefetto Vardè.
Siamo tutti stanchi, ma non rassegnati.
Editoriale di Ferdinando Cocciolo.