Anche le organizzazioni sindacali brindisine in guerra per le conseguenze provocate dalla totale privatizzazione di Poste Italiane. Problematiche ampiamente previste che, come sempre, ricadono in primo luogo sulla comunita' brindisina e sono evidenziate in una nota consegnata congiuntamente al nostro giornale. "Il Governo con decreto del Presidente del Consiglio, ha deliberato la totale privatizzazione di Poste Italiane - scrivono le segreterie sindacali settoriali di Cgil Cisl Confsal e Ugl. Tale atto mette in discussione il ruolo sociale della piu' grande azienda di servizi nazionale e rischia di marginalizzare le fasce sociali piu' deboli fra cui i pensionati".
I sindacati entrano poi nello specifico delle attivita' e servizi danneggiati: "Un recapito a singhiozzo e la chiusura di uffici postali sono solo alcuni degli effetti che la privatizzazione produrra'. Lo Stato non puo' dismettere un servizio sociale che fino ad oggi e' stato un fattore di coesione nazionale, uno strumento di uguaglianza tra tutti i cittadini, la garanzia di erogazione del servizio universale su tutto il territorio nazionale. Non e' consentito che la piu' grande azienda di servizi a rete nazionale si possa piegare a scelte governative che compromettono irrimediabilmente l' intero tessuto sociale nazionale. Per questo motivo noi postali ci siamo mobilitati ".
Articolo di Ferdinando Cocciolo