sabato 15 ottobre 2016

Ostuni. Recuperato un furgoncino provento di furto con attrezzatura da lavoro. 1 arresto e 1 denuncia

Nei giorni scorsi, i poliziotti del Commissariato di P.S. della Città Bianca, davano esecuzione ad un ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari nei riguardi di un soggetto pluripregiudicato del posto, denunciandone un secondo di nazionalità rumena, ma da tempo residente in Ceglie Messapica. Nel corso delle operazioni nel comune cegliese, inoltre, in contrada Natalicchio, veniva effettuato il recupero di un furgoncino industriale e di tutta la costosa attrezzatura all’interno presente.

I dettagli degli interventi: un individuo residente nella Città Bianca, identificato in Francesco CIRASINO, classe 1983, nei mesi scorsi, in due occasioni, veniva tratto in arresto da dipendente personale per il reato di evasione, commesso allorquando era affidato in prova al servizio sociale nonché agli arresti domiciliari. All’indomani del processo penale, lo stesso, ammesso al rito abbreviato, veniva condannato alla pena di mesi 10 di reclusione che, dato il consistente curriculum criminale dell’odierno arrestato, veniva disposto dovessero essere scontati in regime di arresti domiciliari, venendo giudicate infondate anche dal Tribunale per il Riesame di Lecce, le opposizioni mosse dal soggetto al fine di ottenere la revoca della misura restrittiva e la riammissione allo stato di libertà. Pertanto, personale dell’Ufficio di Misure di Sicurezza e Prevenzione del Commissariato ostunese, sottoponeva agli arresti domiciliari Francesco CIRASINO che dovrà rimanere presso il suo domicilio a disposizione dell’A.G. procedente, in attesa di successive valutazioni, essendo diverse le “pendenze penali” ancora aperte a carico del soggetto.

Ma l’esecuzione del richiamato ordine di cattura ha rappresentato anche l’occasione per un intervento portato a termine dalla Squadra Volante del Commissariato che, una volta ultimate le incombenze relative la traduzione, sottoponeva a controllo, in questo centralissimo Viale Pola, un autovettura di grossa cilindrata, con targa bulgara, con all’interno 3 soggetti rumeni, compiutamente identificati, residenti in Ceglie Messapica. La tarda ora e il luogo in cui l’autovettura si trovava, gremito di esercizi commerciali, faceva scattare il controllo da parte degli uomini in divisa. La conseguente perquisizione all’interno dell’abitacolo, faceva rinvenire alcuni strumenti sospetti circa la possibilità di un loro impiego per fini illeciti, nonché, all’interno del porta oggetti della portiera lato conducente, si rinveniva uno sfollagente telescopico classificato dalla Legge come una vera e propria arma.

Raggiunti gli uffici del Commissariato, il soggetto, identificato in M.H., classe 1992, dopo le formalità di rito, veniva denunciato per posso ingiustificato di oggetti o cose atti ad offendere e lo sfollagente veniva sottoposto a sequestro penale. 
Stessa sorte si concretizzava per un Fiat Doblò rubato ad un artigiano di Ostuni con tutta l’attrezzatura da lavoro a bordo. Un danno economico di oltre 20 mila ero, tanto che la vittima, in sede di denuncia, appariva fortemente disperata per gli irrimediabili contraccolpi che il gesto avrebbe determinato sul versante della propria attività lavorativa, praticamente annullata dopo il furto.

Ma, gli investigatori del Commissariato, portando a termine un attività investigativa lampo e coniugando gli elementi rinvenuti sul luogo del furto con le dinamiche e i soggetti insistenti sul territorio di competenza, nel giro di poco e con diverse difficoltà data la quasi impenetrabilità della zona, giungevano presso un abitazione abbandonata in contrada Natalicchio lungo la Ostuni-Francavilla Fontana alle cui “spalle”, in una sorta di garage naturale all’interno di un caseggiato costituito da vecchi trulli, veniva rinvenuto il mezzo, indebitamente sottratto al proprietario. 
Veniva recuperato, perfettamente integro e con tutta l’attrezzatura da lavoro, il veicolo industriale che, dopo le incombenze del caso, veniva restituito alla vittima, nell’occasione oggettivamente contenta e grata alla Polizia di Stato di Ostuni per quanto fatto anche oltre le sue reali e fattive speranze. Il ritrovamento dimostra, ancora una volta, l’importanza della scelta, da parte dei cittadini, della denuncia. Essa permette alle Istituzioni di poter adoperarsi nel corretto adempimento dei propri doveri, lungo un percorso di legalità che, cittadinanza e Polizia di Stato devono percorrere insieme nell’ottica del raggiungimento della sicurezza generale.

A tal proposito, i servizi di controllo del territorio da parte del personale del Commissariato di P.S. di Ostuni proseguiranno nei prossimi giorni a difesa e garanzia della tranquillità sociale.
 
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