PROGETTO “MYSEA OSSERVATORIO SUI MARI DI PUGLIA PER LA TUTELA DELLA CARETTA CARETTA” – Consegna di n. 2 diorami al Parco naturale Regionale delle Dune Costiere.
Il Direttore del Parco Dott. Ing. Arch. Angela MILONE comunica che il Parco delle Dune Costiere ha ricevuto, nell’ambito del progetto MY SEA, dall’area marina protetta di Torre Guaceto n. 2 diorami.
Ancora una volta la collaborazione tra le aree protette sfocia in qualcosa di positivo per il territorio, afferma il Direttore Angela Milone, che ringrazia Torre Guaceto e con particolare riguardo il Direttore Dott. Alessandro Cicolella e tutto il suo staff per la gestione dell’azione specifica e per quanto svolgono a favore del territorio.
Scopo delle realizzazioni è di grande ricaduta sul territorio, nello specifico si potranno organizzare giornate di educazione ambientale utilizzando le 2 installazioni didattiche e scientifiche, che in maniera fedele riproducono la vita marina in generale e più nello specifico, gli Habitat del Mediterraneo e le loro dinamiche ecologiche.
Le due istallazioni giunte al Parco e sistemate all’interno della Casa del Mare offriranno la possibilità di approfondire, attraverso moderne tecniche di museografia scientifica e didattica, le caratteristiche, la ricchezza e le dinamiche ecologiche di due ambienti di primaria importanza del Mar Adriatico con particolare riferimento all’area costiera pugliese: le praterie di Posidonia e i fondali sabbiosi.
Questi due ambienti, apparentemente separati ,costituiscono un Habitat unico e integrato di fondamentale importanza per la Biodiversità.
Le installazioni sono state realizzate dall’azienda D’ART di Massimiliano Lipperi Azienda Leader negli Allestimenti musei e grandi acquari, che si ringrazia per la minuzia dei particolari riservati ai n. 2 diorami.
Il Posidonieto: la posidonia, pianta acquatica endemica del Mediterraneo, forma praterie che costituiscono un ambiente “climax” (al massimo livello di evoluzione e di stabilità) e, per l’importante ruolo ecologico che tali praterie ricoprono, è protetta in tutto il Mar Mediterraneo.
Essendo una pianta (e non un’alga) è il primo produttore di ossigeno; grazie alle caratteristiche fisiche dell’apparato radicale e di quello fogliare impedisce l’erosione del suolo, la perdita di spiaggia sommersa (proteggendo di conseguenza quella emersa) e smorza l’energia del moto ondoso diretto verso la costa impedendone l’erosione.
Integrati e in continuità con le praterie di posidonia, troviamo i fondali sabbiosi. Questo ambiente, solo apparentemente monotono e privo di ripari, è popolato da specie che mostrano tutte adattamenti criptici nella forma e colorazione del corpo e nel comportamento. Sogliole, razze, rombi trascorrono la maggior parte del tempo immobili sul fondale aspettando il passaggio delle prede. Al di sotto della superfice, vivono innumerevoli specie di organismi con i loro adattamenti e cicli vitali caratteristici.
Il Progetto intitolato “MYSEA OSSERVATORIO SUI MARI DI PUGLIA PER LA TUTELA DELLA CARETTA CARETTA” ha per scopo quello di razionalizzare e coordinare a livello regionale le attività inerenti le tartarughe marine con particolare riferimento ai Centri di recupero e soccorso, di creare una Rete di Centri di Recupero delle Tartarughe Marine della Puglia come azione propedeutica all’attuazione a livello regionale delle Linee Guida per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine ai fini della riabilitazione e per la manipolazione a scopi scientifici, così come definito nel Piano d’Azione per la conservazione delle Tartarughe Marine.
La partnership è costituita dai Comuni di Manfredonia, Zapponeta, Molfetta, Lecce e dal Consorzio di gestione della AMP di Torre Guaceto (BR), entro i cui territori e/o entro il cui ambito di competenza gestionale, insistono ed operano Centri di Recupero e soccorso di Tartarughe Marine, rappresentativi a livello spaziale, operanti sul territorio pugliese, in possesso dei requisiti richiesti dalle Linee Guida.
Le n. 2 installazioni ben si inseriscono in tali scopi, perché ci si augura che possano sensibilizzare ed avvicinare chiunque a quello che è il duro lavoro condotto dalle aree protette.
