Si susseguono le notizie circa truffe messe in atto in danno di migliaia di automobilisti e degli stessi operatori del settore per l’attivazione di false polizze assicurative per tramite di attività operanti prevalentemente on line.
E’ il caso di una società illecita di brokeraggio con sede a Bologna attiva su internet con un sito simile a quello di una società di Brindisi di cui viene utilizzato anche il codice di iscrizione RUI (Registro unico intermediari) per la sottoscrizione di false polizze assicurative in danno di ignari automobilisti allettati dal basso costo delle polizze e dai brevi periodi di validità.
Della questione oltre ad essere stati informati, tramite esposto denuncia, gli organi inquirenti, per l’accertamento di eventuali reati, è stato interessato anche l’IVASS per le opportune azioni di vigilanza. Contratti senza copertura assicurativa espongono i cittadini, in caso di controllo o di incidente, al sequestro del veicolo, al ritiro della patente ed alla denuncia.
Un fenomeno molto diffuso, oggetto in più occasioni di indagini da parte degli organi di polizia e della magistratura con provvedimenti a carico di falsi broker assicurativi ma anche degli internet service provider ed i principali motori di ricerca.
A richiedere l’assegnazione dei domini internet, per l’attivazione dei portali sui quali vendere le polizze, ignari cittadini vittime del furto di identità mentre sono quasi sempre dei prestanome ad intestarsi i recapiti telefonici utilizzati per l’assistenza clienti, per le chat wathsup e gli account di posta elettronica e delle Postepay per l’incasso dei pagamenti.
Per difendersi dalle attività illecite nel settore assicurativo è bene controllare ogni informazione riportata sul sito, dai dati societari alle modalità di pagamento, dai contatti al protocollo di sicurezza “https”.
E’ il caso di una società illecita di brokeraggio con sede a Bologna attiva su internet con un sito simile a quello di una società di Brindisi di cui viene utilizzato anche il codice di iscrizione RUI (Registro unico intermediari) per la sottoscrizione di false polizze assicurative in danno di ignari automobilisti allettati dal basso costo delle polizze e dai brevi periodi di validità.
Della questione oltre ad essere stati informati, tramite esposto denuncia, gli organi inquirenti, per l’accertamento di eventuali reati, è stato interessato anche l’IVASS per le opportune azioni di vigilanza. Contratti senza copertura assicurativa espongono i cittadini, in caso di controllo o di incidente, al sequestro del veicolo, al ritiro della patente ed alla denuncia.
Un fenomeno molto diffuso, oggetto in più occasioni di indagini da parte degli organi di polizia e della magistratura con provvedimenti a carico di falsi broker assicurativi ma anche degli internet service provider ed i principali motori di ricerca.
A richiedere l’assegnazione dei domini internet, per l’attivazione dei portali sui quali vendere le polizze, ignari cittadini vittime del furto di identità mentre sono quasi sempre dei prestanome ad intestarsi i recapiti telefonici utilizzati per l’assistenza clienti, per le chat wathsup e gli account di posta elettronica e delle Postepay per l’incasso dei pagamenti.
Per difendersi dalle attività illecite nel settore assicurativo è bene controllare ogni informazione riportata sul sito, dai dati societari alle modalità di pagamento, dai contatti al protocollo di sicurezza “https”.
Sul portale dell’IVASS sono a disposizione il Registro degli Intermediari assicurativi, l’elenco delle Imprese Assicurative italiane ed estere, e soprattutto l’elenco dei siti internet irregolari, costantemente aggiornati.