La lotta per il Lavoro e la lotta per i diritti delle donne, intervento di Chiara Cleopazzo della Cgil Funzione Pubblica, protagonista diretta in questi giorni di una battaglia condivisa per la Dignità del Lavoro.
La lotta per il Lavoro e la lotta per i diritti delle donne, temi strettamente collegate tra loro, non fosse altro per un impegno sempre più diretto, coinvolgente, della donna, in ogni settore della vita quotidiana, passando anche per la politica e il sindacato, anche e soprattutto per portare avanti le istanze di quelle donne in grande difficoltà, ancora bistrattate .
Temi di strettissima attualità in questi giorni, in queste ultime ore, legati ad esempio alla lotta che le lavoratrici precarie Oss della provincia di Brindisi, madri di famiglia, stanno portando avanti , per essere stabilizzati, per non vivere più con una forma di precariato non più sostenibile e accettabile.
La lotta per il Lavoro e la lotta per i diritti delle donne, temi uniti da una ricorrenza storica, 76 anni fa, il primo febbraio 1945, le donne italiane conquistarono finalmente il diritto di voto. Temi universali, a cui fa riferimento, non casualmente, in un suo intervento, Chiara Cleopazzo, Responsabile Politiche di Genere e Oss Funzione Pubblica Cgil, direttamente coinvolta nella vicenda delle 141 unità precarie. -
Un riconoscimento universale dei diritti di libertà e di uguaglianza - afferma Chiara - con l’eliminazione delle discriminazioni politiche per motivi sessuali. Tuttavia rimane ancora tantissima strada da fare per raggiungere una reale parità di genere, e soprattutto nel mondo del lavoro la Donna èvista come una parte debole e sacrificabile a cui non si deve rispetto. Ad affermare tale quadro desolante e di come viene ancora trattata la donna in ambito lavorativo, è sufficiente analizzare il comportamento che sta assumendo la Asl Brindisi nei confronti dei lavoratori precari custodire, che lottano per custodire il loro posto di lavoro.
Un riconoscimento universale dei diritti di libertà e di uguaglianza - afferma Chiara - con l’eliminazione delle discriminazioni politiche per motivi sessuali. Tuttavia rimane ancora tantissima strada da fare per raggiungere una reale parità di genere, e soprattutto nel mondo del lavoro la Donna èvista come una parte debole e sacrificabile a cui non si deve rispetto. Ad affermare tale quadro desolante e di come viene ancora trattata la donna in ambito lavorativo, è sufficiente analizzare il comportamento che sta assumendo la Asl Brindisi nei confronti dei lavoratori precari custodire, che lottano per custodire il loro posto di lavoro.
Si tratta di giovani donne, madri lavoratrici, che manifestano pacificamente, rappresentando il simbolo della lotta per la conquista dei diritti e per il superamento del precariato dei nostri giorni. E ieri come allora io, in qualità di donna e rappresentante delle stesse, in uno alle nostre lavoratrici, troviamo ancora cancelli chiusi, forme di repressione per un valore da rappresentare, un’ idea, un principio.
Di tutta risposta, vediamo frapposti dinanzi a noi, piccoli ed esili, una sorta di bodyguard in uno steccato di repressione e urla concitate maschili che vietano l’ accesso al luogo di lavoro. Quella di ieri è la battaglia di oggi, anche femminile, ed è per questo che ne io ne le nostre lavoratrici arretremo.
Di tutta risposta, vediamo frapposti dinanzi a noi, piccoli ed esili, una sorta di bodyguard in uno steccato di repressione e urla concitate maschili che vietano l’ accesso al luogo di lavoro. Quella di ieri è la battaglia di oggi, anche femminile, ed è per questo che ne io ne le nostre lavoratrici arretremo.
Grazie al coraggio delle madri lavoratrici OSS precarie Asl Brindisi, già contagiate da Covid in corso rapporto di lavoro, che sono un esempio di tentativo di riscatto e coraggio mirati a preservare il posto di lavoro. Il loro è un esempio che ha reso la condizione di libertà femminile la storia dei nostri giorni.
Articolo di Ferdinando Cocciolo .