«La previsione inserita nel decreto “Sostegni bis” è un segnale di attenzione per una categoria letteralmente messa in ginocchio dalla pandemia» così, Stefano Chironi presidente regionale del gruppo mestieri birrai di Confartigianato Imprese Puglia commenta lo stanziamento di 10 mln di euro di aiuti in favore dei piccoli birrifici indipendenti che producono birra artigianale come approvato in Senato con apposito emendamento. Nel dettaglio, il provvedimento prevede un ristoro in misura pari a 0,23 euro per ogni litro di birra inserito nei registri di carico nel corso del 2020.
Quello della birra artigianale è un settore cresciuto costantemente negli ultimi anni anche in Puglia ma che durante la pandemia ha risentito fortemente delle prolungate limitazioni nei confronti degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e sugli eventi (fiere, manifestazioni culturali e musicali, feste, sagre).
Sono stati moltissimi gli impianti totalmente o parzialmente fermi e le perdite registrate dai piccoli birrifici vanno dal 60 al 90%. Gran parte della produzione è stata distrutta in forza della più rapida deperibilità della birra artigianale rispetto ai prodotti industriali. Solo recentemente i piccoli birrifici indipendenti hanno recuperato un minimo di operatività ma la piena ripresa è ancora lontana e condizionata dall’incertezza della situazione sanitaria.
Per Chironi “nonostante danni così evidenti, i primi decreti ristori hanno completamente escluso il codice Ateco dei piccoli birrifici che, paradossalmente, è il medesimo assegnato alle attività industriali. Come Confartigianato ci siamo battuti per ottenere ristori adeguati e, oggi possiamo dirlo, questo stanziamento è un segnale importante, sebbene le risorse – considerato il numero dei potenziali richiedenti – rischino di non essere sufficienti. Ora è fondamentale che il decreto ministeriale con le indicazioni operative venga emanato in tempi assolutamente rapidi.
Continua Chironi: “la partita dei giusti ristori non è l’unica che stiamo affrontando. I tempi sono maturi per ottenere su scala nazionale l’eliminazione delle accise a carico dei microbirrifici in linea con quanto già avviene con le produzionienologiche: questo snellirebbe burocrazia e controlli che, nei fatti, comportano all’erario costi superiori ai benefici generati. Non dimentichiamo neanche l’annosa vicenda delle contalitri con tutte le ricadute in materia di applicazione dell’attuale disciplina fiscale.
A livello territoriale, infine, stiamo già da tempo collaborando con la Regione Puglia per giungere all’approvazione di una legge dedicata alla promozione e valorizzazione della birra artigianale, conferendo adeguato riconoscimento alla professionalità e alle elevate competenze dei nostri birrai artigiani”.