Il 25 Gennaio prossio avrà luogo il processo abbreviato contro Mamadou Lamin, il 23enne, accusato di aver provocato la morte di Antonio Vitale, 69enne di Oria dopo colluttazione nei pressi della stazione ferroviaria di Lecce, Il capoluogo Salentino. Pare volesse rapinarlo .
Quindi il giudice Marcello Rizzo ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore Alessandro Stomeo, ed anche la costituzione di parte civile chiesta dall’avvocato Raffaele Pesce, avvocato del figlio della vittima.
Anche perché il pubblico ministero Giorgia Villa confermava le accuse iniziali, dopo l'arresto dagli agenti della squadra mobile, che riuscirono a identificarlo grazie alle immagini dalle telecamere della zona.
Mamadou,piangendo, riferì al GIP, di avere perso la testa perché aveva fame; che non voleva fare del male al madonnaro. Dopo aver visto riporre poco prima dei soldi nel trolley aveva pensato di rubarlo.
Quindi lo avrebbe inseguito e raggiunto, sarebbero caduti insieme.
Dopodiché Mamadou avrebbe preso il trolley e continuato a scappare con l'aiuto di una bicicletta rubata, senza capire le condizioni del "povero" Antonio Vitale.
L'autopsia del medico legale Alberto Tortorella confermò la causa della morte per un’emorragia cerebrale, .
Inoltre nella perizia svolta per conto della Procura, riscontrò una ferita allo zigomo del madonnaro, probabilmente provocata da un pugno, cosa che l'imputato ha sempre negato.