Il comune di Brindisi mette i sigilli al locale gastronomico mamma Anna per delle vicende burocratiche per le quali ora dodici persone hanno perso il lavoro.
Il palazzo Scalmafora che ospita l'attività di ristorazione Mamma Anna era stato acquistato dalla sorella del gestore nel 2019 in una asta giudiziaria perché era classificato come locale commerciale.
Quando è stata progettata l'attività è presentata la s.c.i.a. il comune la annulla perché si scopriva che è la classificazione del locale commerciale non era esatta ed entrava in ballo la sovrintendenza archeologica delle Arti e paesaggistica della provincia di Lecce e Brindisi Taranto.
Questo ha creato un turbinio di carte infinito senza alcuna presa di responsabilità.
I legali dei proprietari chiedevano alla Soprintendenza il rilascio del parere paesaggistico: "di fatto la Soprintendenza, non esercitando la prelazione ex art. 61, ha ritenuto di fatto l’immobile in oggetto non di interesse storico artistico".
Per valutare tutto ciò ci fu nell’aprile del 2022 un sopralluogo di entrambi gli enti ma il comune ha rotto tutti gli indugi con l'ordinanza numero 13 nel 2021 con la quale si dispone la chiusura dell'attività; cosa che è avvenuta proprio ieri ufficialmente con i sigilli apposti alla porta d'ingresso.