BrindisiSera.it -  Brindisi : Condannato il titolare di Euromediashop per la truffa delle PlayStation .  Fu un caso nazionale
lunedì 3 aprile 2023

Brindisi : Condannato il titolare di Euromediashop per la truffa delle PlayStation . Fu un caso nazionale

 

Tutto iniziò quasi per gioco nel dicembre 2020 quando sul sito internet di Euromediashop comparve una promozione relativa alla PlayStation 5 ad un prezzo molto vantaggioso.

Così considerando il periodo Natalizio tantissimi, circa 1000 persone, abboccarono alla truffa. Infatti era tutto falso: il magazzino sito nella Z.I.di Brindisi, dove c’era solo una targa posticcia; la campagna marketing e soprattutto  erano inesistenti le console vendute sottocosto.

Per queti motivi Christian Ciciriello, titolare di Euromediashop,  è stato condannato in primo grado a 4 anni, due mesi e venti giorni, nonostante la richiesta del pubblico ministero fosse di 3 anni.
Inoltre, Ciciriello, dovrà pagare una multa di 3.960 euro ed il risarcimento dei danni subiti dalle parti civili, tra cui l'associazione Codici, in aula a rappresentare decine di consumatori.

 

L’associazione Codici che si  dichiarò parte civile a nome di decine di persona truffate, si esprime così tramite la persona di Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici asserisce : "La truffa suscitò particolare clamore sia per l'alto numero di vittime coinvolte, si parlò di circa 1.000 acquirenti, che per gli sviluppi della vicenda.

L'affare, però, si trasformò presto in una fregatura. Molti dei prodotti venduti da Euromediashop, non solo PS5 ma anche laptop e smartphone, non furono mai consegnati ai consumatori. In un primo momento il titolare, con un post sulla pagina Facebook dell'azienda, cercò di rassicurare i clienti garantendo che stava lavorando per evadere tutti gli ordini, ma presto venne smascherato.

Grazie ad un servizio di un'emittente tv locale, infatti, si scoprì che il magazzino che avrebbe dovuto ospitare i prodotti pronti per la spedizione in realtà non esisteva. Al suo posto, all'indirizzo indicato sul sito dell'azienda, c'era un capannone chiuso e senza insegne.
Portammo il caso all'attenzione dell'Antitrust ed avviamo una class action a tutela dei consumatori raggirati, poi, dopo pochi giorni, ci fu il colpo di scena: il titolare si presentò nella caserma della Guardia di Finanza di Brindisi per confessare tutto, pentendosi e scusandosi con i clienti.
Ora è arrivata la sentenza del Tribunale e siamo naturalmente soddisfatti, anche perché ultimamente erano arrivate indicazioni di segno opposto da parte di alcune Procure, con l'archiviazione di alcune truffe che ci hanno deluso e amareggiato. Il verdetto che arriva da Brindisi dà speranza ed infonde anche coraggio e forza.
Di fronte alle frodi non bisogna arrendersi, ma combattere e con impegno e pazienza, come in questo caso, si può vincere".

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