La dichiarazione del sindaco di Brindisi, Marchionna ad Ansa: «C'è preoccupazione per il numero di migranti in continuo aumento, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di minori non accompagnati. Le strutture di accoglienza sono allo stremo e da soli non ce la possiamo fare. Condivido l’appello che il governo ha rivolto alla Ue: siamo di fronte a un fenomeno epocale che va affrontato con un approcci e mezzi straordinari».
BRINDISI - Questa mattina, 27 Agosto 2023, sono sbarcati i 168 migranti a bordo della nave Geo Barents, di MSF; 110 minori non accompagnati (altri 7 sono almeno con un famigliare), otto donne e 43 uomini.
Le persone sbarcate provenengono da Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, Cameroon, Guinea-Conakry, Mali, Nigeria, Senegal, Sudan del Nord.
Fulvia Conte, coordinatrice Sar a bordo della Geo Barents di Medici Senza racconta che “a bordo ci sono tantissimi minori non accompagnati tra 14 e 17 anni, alcuni e alcune anche di 12-13 anni. Poi ci sono bimbi molto piccoli che viaggiavano con le loro mamme.
Le cause di questa dinamica sono molto complesse perché si parla di diversi motivi di fuga. Ci sono persone che fuggono dalla guerra, da una estrema povertà, da paesi in cui il cambiamento climatico sta avendo molti più effetti di quanto non li stia avendo qui da noi. Il momento della fuga è molto difficile e costoso. Ci raccontano che le famiglie cercano di permettere al membro più giovane, con più speranze di vita, di partire.
Inoltre tra loro c'è anche il 15enne gambiano che aveva già tentato questo viaggio e ora sogna di essere adottato da una famiglia italiana.”
Continua Falvia Conte:” Il vero problema è che si continua ad affrontare il fenomeno migratorio dopo anni e anni come una emergenza. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina le cose sono state gestite in maniera diversa nonostante quella sì fosse una emergenza. Ci sono persone di serie a e di serie b», spiega ancora Fulvia Conte. Un approccio emergenziale a una dinamica che è molto prevedibile è un approccio fallimentare. Bisogna far sì che i diritti di queste persone vengano garantiti.
E' stato detto più volte che i porti lontani vengono assegnati per distribuire le persone sul territorio. Ma è stato ampiamente dimostrato che non è così: primo perché la percentuale di persone soccorse dalle Ong è al di sotto del 5% quest’anno e quindi non saremo sicuramente noi ad alleggerire le regioni del sud.
E poi perché le persone si possono distribuire con i pullman» come «è addirittura avvenuto in alcuni sbarchi al nord dove le persone sono state portate al sud.
Nella situazione in cui operiamo noi, che è quello della ricerca e del soccorso siamo testimoni del fatto che negli ultimi anni non vengono seguite le leggi internazionali che i nostri stessi Stati hanno firmato.
Cioè non soccorrere le persone in mare, finanziare la guardia costiera libica perché li prenda e li riporti in Libia che non è un luogo sicuro, dove i loro diritti vengono costantemente violati, è una violazione del diritto internazionale e di quelle convenzioni che dovremmo essere i primi ad applicare».