Asl Brindisi, Azione: “250mila euro annui, per 11 dipartimenti, pagandoli più di tutti e spesso violando il regolamento della stessa Asl”
Dichiarazione del Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, e dei Consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo
“Dipartimenti quarta puntata: Brindisi. I dipartimenti in attività per la Asl di Brindisi sono 11, per un costo annuo di euro 254.999,81 a titolo d’indennità erogata ai rispettivi direttori, in numero decisamente maggiore rispetto ai tre previsti di norma dalla legge. A ciò si aggiunga che i direttori dei dipartimenti della Asl Brindisi sono quelli meglio pagati di tutte le altre Asl o Auo della regione.
Allo stato non risultano pervenuti i verbali delle riunioni e la fissazione degli obiettivi di tutti i dipartimenti e pertanto la possibilità di controllo si articola a macchia di leopardo.
Anche con riferimento alle relazioni sulle attività degli anni scorsi, risultano redatti - per gran parte dei dipartimenti - in concomitanza con l’avvio dell’indagine conoscitiva della Giunta regionale, lasciando supporre - almeno per gli anni precedenti al 2022 - la carenza di numerosi atti a riprova delle attività compiute e degli obiettivi raggiunti.
Circa la tipologia funzionale degli 11 dipartimenti, essi sono così organizzati: assistenza territoriale; medico; farmaceutico; salute mentale; chirurgico-ricostruttivo; onco-ematologico-radioterapico-radiodiagnostico; direzioni mediche dei presidi ospedalieri; medicina di laboratorio; emergenza-urgenza; giuridico-amministrativo; prevenzione.
Ci pare di poter dire, infine, la eccessiva e disfunzionale quantità degli 11 dipartimenti, da ridurre ai tre previsti di norma, dalla legge nazionale, con ampliamento - considerata la dimensione territoriale molto piccola della Asl Brindisi - a non più di qualche ulteriore dipartimento per macro-aree disciplinari.
E non si dica, come pure è stato detto per altre Asl, che il numero eccessivo dipende dall’organizzazione complessa, poiché altre Asl o Auo italiane o della stessa Puglia, con complessità decisamente superiore, risultano avere un numero di dipartimenti e relativi costi decisamente inferiori.
In coerenza con l’attività ispettiva e di controllo avviata con la decisione della Giunta regionale, c’è bisogno di razionalizzare un fenomeno, quello dei dipartimenti, abbastanza fuori controllo”.