BRINDISI - I parlamentari del M5s hanno prodotto una interpellanza urgente al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e al ministro delle Infrastrutture in merito alla vicenda Edison.
Il Movimento 5 Stelle nazionale, con presentatore l’onorevole Roberto TRAVERSI, Componente della Commissione Trasporti, e con primo firmatario il presidente Giuseppe CONTE, dopo l’informativa ricevuta dai consiglieri comunali Roberto FUSCO e Pierpaolo STRIPPOLI, e dal coordinatore regionale Leonardo DONNO, hanno presentato ai Ministri dell’Ambiente e dei Trasporti una interpellanza urgente chiedendo l’avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione ministeriale rilasciata alla EDISON per la realizzazione del deposito di gas GNL con relativa torcia in prossimità del molo di Costa Morena Est. Firmatari oltre venti onorevoli del Movimento 5 Stelle tra cui l’ex Ministro dell’ambiente Sergio COSTA e la pugliese Patty l’ABATE.
IL TESTO DELL’INTERPELLANZA:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per sapere – premesso che:
la Edison spa nel dicembre 2019 ha attivato il procedimento di autorizzazione, ai sensi decreto-legge n. 257 del 2016, per la costruzione e l'esercizio di un deposito di gas naturale liquefatto all'interno del porto di Brindisi, banchina Costa Morena Est;
con delibera n. 230 del 26 luglio 2021 la Giunta del comune di Brindisi ha espresso parere sfavorevole evidenziando il pericolo di incidenti rilevanti e la non compatibilità urbanistica del sito prescelto;
con decreto del 28 luglio 2021 il presidente della provincia di Brindisi pure ha espresso parere sfavorevole, evidenziando, tra l'altro le seguenti criticità:
a) il progetto andrebbe sottoposto a valutazione d'impatto ambientale di competenza statale, in quanto rientrante nella categoria progettuale di cui al punto 8, quarta linea, dell'allegato II alla parte II del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni ed integrazioni «Stoccaggio di prodotti di gas di petrolio liquefatto e di gas naturale liquefatto con capacità complessiva superiore a 20.000 m3»; sebbene infatti dimensionalmente inferiore alla soglia, si evidenzia che la legge regionale n. 11 del 2001 e successive modificazioni ed integrazioni recante «Norme sulla valutazione dell'impatto ambientale» ai commi 9 e 10 dell'articolo 4 prevede la riduzione delle soglie del 30 per cento nelle aree dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale di cui all'articolo 74 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, fra cui il territorio comunale di Brindisi, anche nell'ipotesi di intervenuta cessazione della validità della dichiarazione medesima per trascorso quinquennio, qualora non siano divenuti operativi tutti gli interventi di risanamento; si ritiene che tale previsione, cogente nel caso di procedimenti di competenza regionale, debba essere necessariamente applicata anche ai progetti di competenza statale, per loro natura maggiormente impattanti, al fine di non determinare disparità di trattamento;
b) l'area prescelta costituisce un'area portuale, all'interno della recinzione di security, molto ben infrastrutturata e collegata con la rete ferroviaria per la quale sono già state spese notevoli risorse pubbliche che sarebbero parzialmente vanificate dall'insediamento proposto, atteso che il deposito di Gnl limiterà l'operatività della nuova infrastruttura ferroviaria in quanto durante le attività di scarico delle metaniere saranno precluse altre attività di movimentazione container;
c) nell'ambito del procedimento di Via si potrebbe anche esperire la necessaria consultazione pubblica, come prevista dal comma 8 dell'articolo 9 del decreto legislativo n. 257 del 16 dicembre 2016, di cui agli atti non risulta sia stata data attuazione;
d) si ritiene che la valutazione delle emissioni in atmosfera sia carente sotto il profilo della valutazione delle emissioni diffuse e fuggitive, soprattutto con riferimento alle fasi di carico/scarico di GNL;
e) non si rileva il titolo di disponibilità dell'area di intervento da parte del proponente Edison;
f) la zona ricade nel Sito inquinato di interesse nazionale di Brindisi (decreto del Ministero dell'Ambiente del 10 gennaio 2000);
g) non risulta effettuata una valutazione degli impatti cumulativi, anche di natura sanitaria, in relazione al funzionamento della torcia e alla presenza di altre analoghe proposte progettuali in fase di esame presso il medesimo Ministero per la Transizione Ecologica;
con decreto interministeriale n. 17487 del 22 agosto 2022 il Ministero della transizione ecologica, di concerto con il Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibili, ha autorizzato Edison s.p.a. alla installazione ed all'esercizio del citato deposito di gas GNL;
le dette criticità espresse dal comune di Brindisi e dalla provincia di Brindisi non sono state esaminate dagli organi competenti;
risulta, quindi, che i rischi di un impianto ad alto rischio di incidente rilevante non siano stati valutati adeguatamente e che non siano state opportunamente prese in considerazione le criticità espresse dai rappresentanti degli enti anzidetti;
il consiglio superiore dei lavori pubblici, con propria nota del 13 ottobre 2021 n. 50 del 2021 ha richiamato tutte le criticità espresse dalla provincia di Brindisi, riportando anche che «Nella predetta scheda 1/d del Piano si fa riferimento alla destinazione d'uso prevista dal Piano Regolatore Portuale per l'area di Costa Morena: le previsioni di utilizzo futuro, dei nuovi moli di Costa Morena come porto per merci e passeggeri, comporta una rilevante presenza umana nella zona, e conseguente impossibilità di realizzare un efficace piano di emergenza, in caso di incidente di rilevante entità. In sintesi, le caratteristiche di vulnerabilità del sito lo rendono del tutto incompatibile con attività di movimentazione di merci pericolose come il GPL». Il Consiglio ha poi evidenziato come non sia stata fatta una opportuna «valutazione degli impatti cumulativi in relazione (...) alla presenza di altre analoghe proposte progettuali in fase di esame presso il medesimo Ministero per la Transizione Ecologica»;
anche la Capitaneria di porto di Brindisi, nel proprio parere, aveva riservato approfondimenti;
al fine dell'ottenimento dell'autorizzazione del 22 agosto 2022 risulta che Edison abbia dichiarato che la linea ferroviaria del molo sia inattiva, mentre tale linea fa parte del progetto di collegamento con la rete ferroviaria nazionale, per la quale Rfi ha già pubblicato nel mese di settembre 2023 il bando di gara dei lavori;
l'impianto in questione e la relativa torcia, verrebbero a trovarsi in prossimità del cono di atterraggio degli aerei nell'aeroporto di Brindisi-aeroporto del Salento, e nessun parere circa la non pericolosità dell'eventuale rilascio di gas, di vapori o di fiamme da parte della torcia dell'impianto sul traffico aereo è stato acquisito nell'ambito dell'istruttoria volta al rilascio dell'autorizzazione ministeriale di cui trattasi, avendo i Ministeri ritenuto favorevole il parere di ENAC-ENAV solo per mancata emissione nei termini di legge;
in data 18 settembre 2023 durante le audizioni di Enac-Enav presso il comune di Brindisi, il rappresentante di ENAC ha dichiarato che l'aspetto del rischio derivante da fumi, vapori e fiamme non è stato approfondito; l'autorizzazione unica in questione, quindi, risulta esser stata emessa senza adeguata valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini, senza una opportuna e doverosa sottoposizione a V.I.A. e senza il rispetto del principio di precauzione ispiratore della cosiddetta direttiva Seveso –
Se alla luce delle evidenti criticità del progetto in questione, i Ministri interpellati non reputino doveroso revocare in autotutela il citato decreto interministeriale n. 17487 del 22 agosto 2022 ed ogni connesso provvedimento.