BRINDISI - Domani, 3 gennaio, sarà eseguita l'autopsia su Pietro Gatti, 59 anni, il direttore dell'area medica della Asl di Brindisi, scomparso lo scorso 31 dicembre in circostanze ancora da chiarire.
La Procura di Brindisi ha ordinato l'esame post mortem al fine di stabilire la causa del decesso del professionista, la cui salma è stata recuperata nelle acque antistanti il litorale di Ostuni (Brindisi) dalla Guardia di Costiera.
Gatti, appassionato di pesca subacquea, si era immerso nelle acque locali nella mattinata del 31 dicembre. La tragica scoperta è stata resa nota proprio dalla Guardia di Costiera, che è intervenuta dopo l'allarme lanciato dalla famiglia del defunto, residente a Modugno (Bari).
La notizia della prematura scomparsa ha colpito la comunità medica e non solo, considerando che lo scorso giugno il Dr. Pietro Gatti era stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica per il suo impegno durante la pandemia da Covid-19. Il riconoscimento testimonia l'importante ruolo svolto dal direttore medico nella gestione dell'emergenza sanitaria.
Non solo un punto di riferimento nella lotta contro la pandemia, Gatti aveva di recente accettato la responsabilità di far parte del Comitato tecnico scientifico dell'intergruppo parlamentare "Dieta mediterranea: nutrizione, prevenzione e cultura". La sua presenza in questo comitato evidenziava l'ampia portata della sua influenza e competenza nell'ambito medico-scientifico.
L'autopsia, prevista per domani, potrebbe fornire risposte cruciali per comprendere le circostanze che hanno portato alla morte di Pietro Gatti.