Pubblichiamo la nota del consigliere regionale e capogruppo La Puglia Domani Paolo Pagliaro:
“Poche risposte e troppo fumo, alle nostre domande sulle tante criticità dell’Aeroporto del Salento. Tirando le somme dell’audizione in Commissione Trasporti del Consiglio regionale, richiesta insieme ad otto colleghi di centrodestra delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, e tenuta finalmente oggi dopo alcuni rinvii, non possiamo certo dirci soddisfatti. Dal presidente Vasile e dai dirigenti di Aeroporti di Puglia, Summa e Catamarò, abbiamo avuto soltanto una buona notizia: la riqualificazione della pista principale, a cui mancherebbe solo il collaudo, e la realizzazione di un piazzale di 17mila metri quadrati per gli aeromobili, condizione imprescindibile per incrementare i voli.
Quanto invece alla sopraelevazione del parcheggio per le auto, insufficiente al punto da obbligare alla sosta selvaggia attorno all’aerostazione di Brindisi, c’è da attendere la pubblicazione del bando di gara, annunciata a breve ma senza tempi certi.
In audizione è intervenuto anche il responsabile International & Industry Affairs di ITA Airways, Giorgio Garbeglio, al quale abbiamo chiesto conferma dell’imminente soppressione del volo Brindisi-Milano Linate delle 6.10, il primo del mattino. Anche qui, giri di parole per ribadire l’interesse della compagnia di bandiera verso lo scalo salentino e dall’altra parte la necessità di mantenere la sostenibilità economica. In sostanza, nessuna garanzia che il volo verrà conservato, se non la fumosa risposta che si deciderà nel giro delle prossime settimane.
Con l’assessora ai trasporti Maurodinoia siamo tornati ad insistere sul tasto dei collegamenti via bus tra aeroporto e Lecce e Taranto. In particolare, abbiamo ribadito la necessità di ripristinare la prima corsa dell’alba, soppressa circa un anno fa per carenza di utenza, per consentire ai viaggiatori di arrivare in tempo utile per poter prendere i primi voli del mattino. A marzo dell’anno scorso avevamo avuto un incontro con la stessa assessora, il presidente del consorzio Cotrap Vinella e il presidente Vasile, al termine del quale si erano impegnati a valutare una rimodulazione del servizio, ij risposta alla nostra richiesta di anticipare la prima corsa alle 4.15 del mattino. Nulla è stato fatto in questi dieci mesi, ed anche oggi l’assessora ha rinnovato questa disponibilità in Commissione Trasporti, ma senza dare tempi certi.
Nessuna risposta, poi, sulle nostre richieste precise in merito alla disparità di voli nazionali ed internazionali fra gli scali di Bari e Brindisi, documentata nel dossier che abbiamo presentato, da cui emerge – ad esempio – che nella giornata di lunedì 15 gennaio scorso c’erano 41 voli in partenza da Bari, di cui 16 per destinazioni internazionali, a fronte dei 18 da Brindisi, di cui solo due internazionali. Per non dire della differenza di prezzo: da una ricerca di voli comparata Bari-Brindisi per il prossimo venerdì 19 gennaio, emerge un gap impressionante. Parliamo di 312 € in più per il Brindisi-Milano ITA rispetto al Bari-Milano ITA con partenza alle 6.10 e ritorno alle 22.05; parliamo di una differenza che va dai 36 ai 107 euro in più per i voli di andata e ritorno per Roma di ITA. È chiaro che si tratta di differenze che penalizzano lo scalo salentino in maniera pesantissima, se poi ci dobbiamo aggiungere il costo (e i disagi) del trasferimento all’aeroporto alle località di destinazione.
Ma non finisce qui. Scena muta, da parte dei vertici di Aeroporti di Puglia in audizione, sulle politiche che intende mettere in campo per portare i turisti nel Salento attraverso l’aeroporto di Brindisi, che in estate diventa invece un comodo ponte verso località turistiche concorrenti. E nessuna risposta neppure su interventi per colmare la carenza di servizi dell’aerostazione: desk di accettazione, aree di sosta e servizi igienici insufficienti, assenza di finger di collegamento con la pista (che costringe a raggiungere gli aerei in decollo sotto le intemperie).
Ci è stata riproposta la tiritera della rete aeroportuale regionale. La verità è che la sigla AdP si legga Aeroporti di Puglia ma significa Aeroporto di Bari, perché è su quello che si concentra la maggior parte delle risorse e degli sforzi di sviluppo. Lo scalo di Brindisi, invece, cresce nonostante il ruolo marginale a cui è relegato, in forza del grande potenziale della terra salentina, che però viene mortificato. Ma su questa battaglia continueremo ad insistere, perché ci vengano garantiti servizi aeroportuali capillari ed efficienti, degni del Salento”.
“Poche risposte e troppo fumo, alle nostre domande sulle tante criticità dell’Aeroporto del Salento. Tirando le somme dell’audizione in Commissione Trasporti del Consiglio regionale, richiesta insieme ad otto colleghi di centrodestra delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, e tenuta finalmente oggi dopo alcuni rinvii, non possiamo certo dirci soddisfatti. Dal presidente Vasile e dai dirigenti di Aeroporti di Puglia, Summa e Catamarò, abbiamo avuto soltanto una buona notizia: la riqualificazione della pista principale, a cui mancherebbe solo il collaudo, e la realizzazione di un piazzale di 17mila metri quadrati per gli aeromobili, condizione imprescindibile per incrementare i voli.
Quanto invece alla sopraelevazione del parcheggio per le auto, insufficiente al punto da obbligare alla sosta selvaggia attorno all’aerostazione di Brindisi, c’è da attendere la pubblicazione del bando di gara, annunciata a breve ma senza tempi certi.
In audizione è intervenuto anche il responsabile International & Industry Affairs di ITA Airways, Giorgio Garbeglio, al quale abbiamo chiesto conferma dell’imminente soppressione del volo Brindisi-Milano Linate delle 6.10, il primo del mattino. Anche qui, giri di parole per ribadire l’interesse della compagnia di bandiera verso lo scalo salentino e dall’altra parte la necessità di mantenere la sostenibilità economica. In sostanza, nessuna garanzia che il volo verrà conservato, se non la fumosa risposta che si deciderà nel giro delle prossime settimane.
Con l’assessora ai trasporti Maurodinoia siamo tornati ad insistere sul tasto dei collegamenti via bus tra aeroporto e Lecce e Taranto. In particolare, abbiamo ribadito la necessità di ripristinare la prima corsa dell’alba, soppressa circa un anno fa per carenza di utenza, per consentire ai viaggiatori di arrivare in tempo utile per poter prendere i primi voli del mattino. A marzo dell’anno scorso avevamo avuto un incontro con la stessa assessora, il presidente del consorzio Cotrap Vinella e il presidente Vasile, al termine del quale si erano impegnati a valutare una rimodulazione del servizio, ij risposta alla nostra richiesta di anticipare la prima corsa alle 4.15 del mattino. Nulla è stato fatto in questi dieci mesi, ed anche oggi l’assessora ha rinnovato questa disponibilità in Commissione Trasporti, ma senza dare tempi certi.
Nessuna risposta, poi, sulle nostre richieste precise in merito alla disparità di voli nazionali ed internazionali fra gli scali di Bari e Brindisi, documentata nel dossier che abbiamo presentato, da cui emerge – ad esempio – che nella giornata di lunedì 15 gennaio scorso c’erano 41 voli in partenza da Bari, di cui 16 per destinazioni internazionali, a fronte dei 18 da Brindisi, di cui solo due internazionali. Per non dire della differenza di prezzo: da una ricerca di voli comparata Bari-Brindisi per il prossimo venerdì 19 gennaio, emerge un gap impressionante. Parliamo di 312 € in più per il Brindisi-Milano ITA rispetto al Bari-Milano ITA con partenza alle 6.10 e ritorno alle 22.05; parliamo di una differenza che va dai 36 ai 107 euro in più per i voli di andata e ritorno per Roma di ITA. È chiaro che si tratta di differenze che penalizzano lo scalo salentino in maniera pesantissima, se poi ci dobbiamo aggiungere il costo (e i disagi) del trasferimento all’aeroporto alle località di destinazione.
Ma non finisce qui. Scena muta, da parte dei vertici di Aeroporti di Puglia in audizione, sulle politiche che intende mettere in campo per portare i turisti nel Salento attraverso l’aeroporto di Brindisi, che in estate diventa invece un comodo ponte verso località turistiche concorrenti. E nessuna risposta neppure su interventi per colmare la carenza di servizi dell’aerostazione: desk di accettazione, aree di sosta e servizi igienici insufficienti, assenza di finger di collegamento con la pista (che costringe a raggiungere gli aerei in decollo sotto le intemperie).
Ci è stata riproposta la tiritera della rete aeroportuale regionale. La verità è che la sigla AdP si legga Aeroporti di Puglia ma significa Aeroporto di Bari, perché è su quello che si concentra la maggior parte delle risorse e degli sforzi di sviluppo. Lo scalo di Brindisi, invece, cresce nonostante il ruolo marginale a cui è relegato, in forza del grande potenziale della terra salentina, che però viene mortificato. Ma su questa battaglia continueremo ad insistere, perché ci vengano garantiti servizi aeroportuali capillari ed efficienti, degni del Salento”.