Il mese di dicembre il paziente brindisino è stato sottoposto a un prelievo di linfociti presso il Centro Trasfusionale, diretto dalla D.ssa Antonella Miccoli. Queste preziose cellule del sangue sono state inviate in un laboratorio specializzato nei Paesi Bassi, dove sono state geneticamente modificate. L'obiettivo? Far esprimere loro un recettore (CAR) capace di riconoscere, attaccare e distruggere le cellule tumorali. Una volta modificate, le cellule sono state riportate in ospedale e reinfuse nel paziente.
Un team multidisciplinare, composto da ematologi, trasfusionisti, farmacisti, neurologi, cardiologi e rianimatori, si è dedicato all'intero processo. La collaborazione sinergica di questi esperti garantisce l'applicazione sicura e efficace della CAR-T, portando speranza a chi affronta determinati tipi di linfoma non Hodgkin o di leucemia acuta linfoblastica B che non rispondono alle terapie convenzionali.
La terapia CAR-T rappresenta una svolta significativa, offrendo una possibilità di cura dove altre terapie hanno fallito. Questo approccio innovativo è attualmente la massima espressione di medicina personalizzata, in quanto il trattamento può essere utilizzato solo per quel paziente specifico, e di medicina di precisione, poiché colpisce solo le cellule tumorali, risparmiando i tessuti sani circostanti.
In un momento in cui la ricerca e l'innovazione guidano la lotta contro il cancro, Brindisi si afferma come un faro di speranza, dimostrando il proprio impegno verso un futuro più luminoso nella cura di questa malattia. La comunità può guardare con orgoglio a questo traguardo, sapendo di avere a disposizione un'opzione di trattamento all'avanguardia che può fare la differenza nella vita di chi combatte contro il cancro.