DALLA REGIONE - Un ostunese di 45 anni, detenuto nella casa circondariale di Lecce Borgo San Nicola, si è suicidato ieri mattina, 15 febbraio.
L'uomo, recluso da due anni, è stato trovato impiccato alle sbarre della sua cella, dopo aver atteso il cambio di turno. La polizia penitenziaria aveva segnalato ripetutamente le sue condizioni di estrema prostrazione psicologica, suggerendo l'intervento di uno psichiatra. Tuttavia, nonostante gli sforzi, non è stato possibile evitare il tragico epilogo.
Il segretario regionale dell'Osapp, Ruggiero Damato, ha espresso profonda amarezza e cordoglio per la famiglia del detenuto, sottolineando la sconfitta del sistema penitenziario e dello Stato di fronte a tali eventi.Questa la sua dichiarazione:“Il suicidio di una persona in carcere è la sconfitta del sistema penitenziario e dello Stato, ma non per colpa di donne e uomini della polizia penitenziaria, bensì per i mancati interventi, riforme e incremento di mezzi e uomini che sono allo stremo delle forze con turni che variano dalle 9/12/14 ore consecutive, mancanza di educatori, psichiatri, differenziazione dei circuiti in base all’età, alla pena e ai reati commessi: tutto ciò, a nostro parere, rende vano il sistema carcere e il fine rieducativo”.