BRINDISI, CRONACA - Le ossa rinvenute nel fondo di un pozzo nella zona industriale di Brindisi il 20 dicembre scorso sono state ufficialmente identificate come appartenenti a Salvatore Cairo, l'imprenditore scomparso nel maggio del 2000. Questa conclusione è stata confermata dalla perizia condotta dai consulenti incaricati dal tribunale di Brindisi, i quali hanno esaminato con scrupolo i frammenti al fine di analizzare il DNA.
La scoperta di questi resti è stata resa possibile grazie alle indicazioni fornite da Enrico Morleo, 57enne attualmente detenuto dal 3 marzo 2022 con l'accusa di aver commesso, con l'aggravante del metodo mafioso, gli omicidi di Cairo e Sergio Spada, entrambi imprenditori nel settore del commercio delle pentole e degli articoli per la casa.
Durante il corso del processo, Enrico Morleo ha indicato il luogo in cui sono stati trovati i frammenti di ossa, insieme a una cinta e un paio di scarpe. È da notare che nello stesso procedimento è imputato anche Cosimo Morleo, fratello di Enrico.
Il cadavere di Sergio Spada, invece, fu rinvenuto in una vecchia area di servizio dismessa sulla circonvallazione di Brindisi nel novembre del 2001, presentando un colpo di arma da fuoco alla nuca.
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