Brindisi Capitale Italiana della Cultura 2027: il PD propone di realizzare il museo diffuso e permanente in tutti quartieri

mercoledì 10 luglio 2024

BRINDISI CAPITALE DELLA CULTURA, LA PROPOSTA DEL PD - Il recente laboratorio di partecipazione per l’elaborazione del dossier di candidatura di Brindisi a Capitale Italiana della Cultura 2027 svoltosi negli scorsi giorni ha avviato, si spera, un confronto con la cittadinanza che deve essere permanente e non deve rappresentare il solito ‘sfogatoio’ utile ad accontentare qualcuno con un coinvolgimento, nei fatti, secondario. La città di Brindisi, con la sua morfologia, le sue bellezze e la sua storia offre tantissimi spunti di riflessione ed è attrezzata per costruire una candidatura seria e convincente.

La differenza, perciò, sarà fatta dalla determinazione con cui le istituzioni locali intenderanno intraprendere questo percorso della candidatura che, seppur complesso e articolato, può e deve ricostruire un sentimento di appartenenza necessario a scelte coraggiose.

Temiamo dunque che l’instabilità politica dell’amministrazione cittadina possa danneggiare gravemente la spinta propulsiva fondamentale a percorrere un iter che vede protagoniste e candidate tante altre realtà regionali e nazionali. Fortunatamente nel comitato promotore della candidatura di Brindisi, tra tante figure di contorno, ci sono professionisti che, al netto delle vicissitudini politiche, continuano a lavorare con grande impegno.

La sfida è certamente ardua e ovviamente serve una proposta di candidatura autorevole, coraggiosa ed audace mediante il coinvolgimento di tutta la città, a partire dall’interessamento concreto e sostanziale di tutti i quartieri.

Per questo a nostro avviso il comitato promotore dovrebbe approfondire la nostra proposta di creare un museo diffuso, utilizzando teche nelle piazze o immobili comunali in disuso, in tutti i quartieri della città realizzando un percorso storico e culturale permanente, utilizzando tutti i reperti storici che attualmente sono catalogati e accatastati in un deposito di Palazzo Nervegna di cui, tanti brindisini ignorano l’esistenza e dando una adeguata rivalutazione ad importanti donazioni nella disponibilità del Comune di Brindisi come la collezione "Il Tempietto" donata dalla famiglia Vescina, e poco valorizzata, e la collezione “Armando Scivales”, attualmente fruibile a pochi.

 

Naturalmente sarà determinante il coinvolgimento della Soprintendenza.

Riteniamo che l’occasione della candidatura di Brindisi a Capitale Italiana della Cultura 2027 debba essere colta non solo nella contingenza degli eventi ma per creare una stabile proposta turistica culturale da valorizzare nei prossimi anni.

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