Ciclo rifiuti in provincia di Brindisi

sabato 2 febbraio 2008

Brindisi, 2 febbraio 2008. Intendo esprimere piena solidarietà alla fermezza con cui il Presidente della Provincia Errico ha respinto le inopportune ed estemporanee pressioni con cui da parte di alcuni componenti la Commissione parlamentare sui rifiuti si è richiesto di utilizzare le centrali elettriche brindisine per bruciare CDR (combustibile da rifiuti).


Appena qualche settimana addietro abbiamo ribadito, come PD, quanto più volte sostenuto nei mesi scorsi, in merito chiusura del ciclo dei rifiuti, ovvero la contrarietà ad una eventuale combustione del CDR nelle centrali termoelettriche di Brindisi: a cominciare dalla considerazione che l’adeguamento tecnologico delle stesse centrali elettriche a questo tipo di combustione richiederebbe un investimento finanziario così ingente che per il suo ammortamento si andrebbe ampiamente e sicuramente al di fuori della combustione del solo CDR prodotto in provincia di Brindisi. Prospettiva assolutamente insostenibile per il nostro territorio.


Ricordo, altresì, che la cocombustione di CDR nelle centrali è tuttora sperimentale, essendosi realizzata solo a Fusina, in un impianto molto più piccolo di quello di Cerano e che da più parti si segnala che occorre ancora una esperienza operativa pluriennale per provarne la validità e l’assenza di emissioni di ulteriori sostanze inquinanti, oltre alle polveri sottili, in particolare diossina.


Non è superfluo ribadire con forza come la raccolta differenziata costituisce il perno intorno al quale deve ruotare tutta la politica in materia di rifiuti e come siano grandi i margini di miglioramento che il territorio ha davanti.


Propedeuticamente alla chiusura del ciclo è necessario provvedere alla immediata messa in funzione degli impianti di biostabilizzazione, selezione e produzione di cdr oggi di proprietà del Comune di Brindisi, cui spetta la competenza per l’adeguamento degli impianti ed il loro avvio, e la necessità che il territorio provinciale si doti di un ulteriore impianto di biostabilizzazione e selezione per garantire il trattamento dei rifiuti dell’intera Provincia.


Questo percorso articolato potrà portare anche alla realizzazione di un impianto di termovalorizzazione di ultima generazione e di piccola portata, tarato su una capacità massima non superiore alla produzione di CDR della sola Provincia di Brindisi a chiusura dell’intero ciclo dei rifiuti.
Su tali prospettive proseguirà l’impegno politico e la responsabilità di forza di governo del Partito Democratico in provincia di Brindisi.


Brindisi, 02.02.2008

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