L'indagine che ha portato all'arresto di Vincenzo Corsano, detto "Chiavolla", Giuseppe Polito, Alessio Curto, Cosimo Marangio, alias "Coco", e Salvatore Pizzolante, ha rivelato un inquietante retroscena. Pur essendo le accuse principali legate a reati come associazione a delinquere, riciclaggio, estorsione e furti, emergerebbe un presunto episodio di compravendita di voti nelle elezioni comunali di Brindisi del maggio 2023; cosa, questa che figura tra i documenti dell'inchiestala e che ovviamente suscita scalpore, pur non figurante tra i capi d'accusa ufficiali.
Secondo l'ordinanza, Vincenzo Corsano ( detto Chiavolla), identificato come leader dell'associazione criminale, avrebbe avuto contatti con un individuo non identificato, il quale gli avrebbe richiesto voti per le elezioni del maggio 2023. Il metodo per ottenere questi voti sarebbe stato la promessa di un compenso di 30 euro per ogni voto raccolto.
Pur non rappresentando un’accusa formale, il fatto che la compravendita di voti sia citata nell'ordinanza suggerisce che siano stati condotti accertamenti preliminari o che possa nascere un'indagine specifica su questo aspetto.