BRINDISI- La ceramica, un materiale senza tempo, si fa protagonista contemporanea nelle sculture di Sabino de Nichilo, esposte nella mostra "Rivelazioni", inaugurata il 4 ottobre al Museo Archeologico “Francesco Ribezzo” di Brindisi. L’esposizione, curata da Ilaria Caravaglio, sarà visitabile fino al 17 novembre e propone un viaggio tra passato e futuro, con il supporto di Inner Wheel Club Mesagne “Appia Antica”.
De Nichilo ha concepito un progetto unico per il museo brindisino, dove le sue opere – tra cui i cicli *Organi da asporto*, *Esperimenti di estinzione* e *Rivelazioni* – interagiscono con i reperti millenari custoditi nelle sale del “Ribezzo”. Oltre all’esposizione nella sala temporanea, l’artista ha realizzato cinque interventi site specific all’interno del percorso museale, reinterpretando figure mitologiche e forme classiche della cultura antica.
La curatrice Caravaglio descrive l’esposizione come un «dialogo rispettoso» tra le ceramiche di de Nichilo e i reperti antichi, delineando un’“archeologia del futuro”, che si svela nella relazione tra la creazione contemporanea e l’eredità storica del museo. Le opere dell’artista, che esplorano le infinite possibilità di trasformazione del corpo, sono metafore di un mondo in continua evoluzione, dove la scienza e la tecnologia si intrecciano con la forza naturale, plasmando il futuro dell'umanità.
La mostra sarà aperta dal martedì al venerdì dalle 9 alle 18:45, mentre il lunedì (fino al 4 novembre) dalle 16 alle 19.
Sabino de Nichilo è nato a Molfetta, in provincia di Bari, nel 1972. Si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma, la città in cui vive e lavora. Utilizza la ceramica come medium principale di una ricerca scultorea che esplora il confine tra organico e inorganico, alla quale si affiancano la pittura, l’installazione e la performance. Privando l’umano della sua unità e degli attributi che lo definiscono e lo decodificano culturalmente, modella oggetti carnali che sembrano lacerti di una macellazione o di un’autopsia, osservati con un distacco ironico e incruento. Porta alla luce una visceralità sentimentale che addomestica l’alienità di un’anatomia mutante con le cromie spesso sgargianti degli smalti. Metabolizzando le istanze culturali del Post Umano, i suoi ultimi cicli di sculture sono Rivelazioni ed Esperimenti di estinzione, volti a osservare i limiti dei processi evolutivi.
Nel 2024, in qualità di vincitore del Premio Sparti, inaugura la personale Virus ad Ascoli Piceno. Nel 2023 tiene la personale Estinzione nello spazio 16 Civico di Pescara e Innen und aussen alla MoMartGallery di Matera. Del 2019 è la personale Organi da asporto a L29 Art Studio di Roma. Nel 2018 presenta la personale Viscere al Museo Archeologico Fondazione “De Palo – Ungaro” di Bitonto (BA).
Tra le mostre collettive più recenti, si ricordano nel 2023 La lunga estate calda alla Galleria Nazionale di Roma, La potenza del pensiero alla Residenza delle arti dell’Ambasciata d’Italia a Berna in Svizzera, Antropomachie al Palazzo dei Capitani del Popolo di Ascoli Piceno, e Siamo monadi siamo nomadi al Tomav Torre di Moresco Centro Arti Visive a Moresco (FM). Dal 2022 al 2024 partecipa a tutte e tre le edizioni della mostra Il mattino ha Lory in bocca sui balconi di Bari. Nel 2021 riceve la Menzione d’onore al XXVIII Concorso di ceramica contemporanea di Grottaglie.
Sempre nel 2021 è tra gli artisti di 40days a Quasi Quadro a Torino. Nel 2020 si segnalano Pezzi Unici alla Galleria Gallerati di Roma e Basic Necessities organizzata a Roma da SpazioY e ABC Collective. Sono del 2019 Mediterraneo Keramikòs 2020 al Museo Nazionale della Ceramica “Duca di Martina” in Villa Floridiana a Napoli e Miradas cruzadas alla Fondazione Horcynus Orca di Messina, nell’ambito del progetto “La Cultura è Capitale” dell’Ambasciata di Spagna in Italia.
Nel 2018 espone alla mostra Domestica nel sito archeologico delle Case Romane del Celio di Roma. Nel 2017 dà vita, insieme a Francesco Paolo Del Re, al progetto curatoriale Casa Vuota a Roma, tuttora attivo.