Brindisi, Cerano: proteste a oltranza di tutti i dipendenti delle aziende in appalto presso la Centrale Enel

sabato 19 ottobre 2024

Da ormai 5 giorni ininterrotti i dipendenti di tutte le aziende in appalto presso la Centrale Enel di Cerano sono in presidio permanente e non si fermeranno finchè non gli verrà data qualche garanzia.

Le maestranze tutte, non ci stanno più a sopportare la drammatica situazione venutasi a creare che vede la graduale perdita di posti di lavoro nel totale clima di incertezza cherende impossibile poter proseguire, con una spada di damocle che non si sa quando arriverà, anzi la committente non solo non si è mai espressa a garanzia del mantenimento degli appalti secondo i contratti in essere e quindi del mantenimento della forza lavoro che ad oggi conta 333 unità lavorative, teniamo a precisare che nel 2023 erano 550, oltre ovviamente ai diretti, anche quelli diminuiti in maniera importante, ma assistono a dei fermi giornalieri che non permettono alle aziende di poter pianificare minimamente le manutenzioni ad ogni livello, e pertanto dal 14 di ottobre e fino a data in cui non verrà data una certezza, qualsiasi essa sia le maestranze hanno inteso incrociare le braccia.
Addirittura i manifestanti hanno tirato ed affisso uno striscione in cui chiedono che la centrale venga convertita in termovalorizzatore, ma Enel fa sapere che è un progetto non interessante per loro.


Anche nel fine settimana e quinid a seguire la settimana prossima rimarranno in presidio i dipendenti di tutte le aziende: Meccanici, pulizie, mensa, trasporti, edili e logistica.
Sarà stabilita la ripresa solo dopo che Enel metterà nero su bianco un programma che dia certezza, anche riguardante la dismissione, ma servono certezza, non si può più continuare a vivere con un clima che mette a rischi la tranquillità del dipendente, che oltre a vedersi lasciato a casa un giorno si ed uno no in base alle commesse che vengono affidate in maniera barcollante alla sua azienda, sa che dovrà essere licenziato, ma non sa quando e nel frattempo deve garantire la prosecuzione, anche se a singhiozzo delle proprie mansioni.


Ci preme precisare inoltre che l’accordo di programma che il Mimit intende attuare in relazione alle idee industriali presentato presso la Prefettura di brindisi lo scorso mese dalle 13 aziende non irguarda minimamente Enel e non riguarda il sito di Cerano, pertanto pur apprezzando sicuramente lo sforzo fatto ad oggi non si possono dare delle garanzie alle persone che li ci lavorano da anni anche perché le aziende ormai sono al collasso, i primi a rimetterci sono i datori di lavoro che si vedono la decurtazione dei contratti in essere.


Alla luce di quanto sopra quindi la settimana prossima le donne e gli uomini che lavoro negli appalti di Cerano continueranno a protestare.


Alfio Zaurito
Segr. Uilm Brindisi

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