BRINDISI - L’assemblea della Camera del Lavoro della provincia di Brindisi ha eletto il nuovo segretario generale Massimo Di Cesare, in sostituzione di Antonio Macchia, giunto sostanzialmente a scadenza naturale del mandato.
Le sottoscritte associazioni Legambiente, Italia Nostra, WWF, Fondazione “Tonino di Giulio”, ANPI Brindisi, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, No al Carbone, Puliamoilmare Brindisi, Associazione “Vogatori Remuri” Brindisi hanno avuto con la CGIL un rapporto intenso e proficuo sin dai tempi in cui era segretaria generale Concetta Somma.
La necessità di una transizione energetica e industriale è stata da noi associazioni evidenziata da anni, indicando le soluzioni alternative, ma si è preferito rincorrere possibili proposte di riconversione a gas della Centrale Brindisi sud Cerano. Le crisi ripetute del petrolchimico e i tentativi di fuga di imprese da Brindisi erano annunciati da tempo. Anche i tempi di dismissione della Centrale Brindisi sud, in base a quanto scritto nell’autorizzazione integrata ambientale, erano chiari.
Di Antonio Macchia abbiamo sempre apprezzato le capacità di coniugare la tutela primaria del lavoro con la tutela dell’ambiente e della salute, la competenza e la schiettezza che in un certo rituale della concertazione può non essere condivisa da alcuni.
Abbiam potuto verificare direttamente quanto i delegati e la base della CGIL di Brindisi fossero partecipi delle scelte e delle attività proposte dal segretario Macchia, sia quando si è trattato di manifestazioni, quali quelle contro il Deposito costiero di GNL, sia quando si è trattato di mobilitare iscritti e cittadini a sottoscrivere la proposta di referendum contro la legge sull’autonomia differenziata.
Sono state lanciate sfide per costruire concretamente un nuovo modello di sviluppo ed anche per tutelare i lavoratori:
ci riferiamo alle alternative, presentate in un convegno già due anni e mezzo fa, da realizzare dopo la chiusura della Centrale Brindisi sud Cerano, del tutto dimenticata dal governo nazionale;
ci riferiamo alla realizzazione di uno stabilimento per la produzione di pale eoliche innovative, pienamente sostenuto da Enel, ma oggetto di ostacoli burocratici e non solo, che fornirebbe da 128 posti di lavoro in fase iniziale a 500 a regime;
ci riferiamo agli impianti eolici off-shore e soprattutto alla cantieristica connessa anche in questo caso con effetti molto positivi sulla filiera collegata e sull’occupazione;
ci riferiamo alla cantieristica navale e per imbarcazioni da diporto che si dice dovrebbe produrre 300 nuovi posti di lavoro;
ci riferiamo ovviamente anche allo sviluppo della logistica da collegare allo scalo intermodale ed alla linea ferroviaria presente a Costa Morena Est, che potrebbe produrre almeno 700 posti di lavoro e non i miseri 28 posti di lavoro diretti, previsti qualora andasse avanti il folle progetto del Deposito costiero di GNL.
Sappiano anche che Antonio Macchia è stato impegnato, sino alla fine del suo mandato, ad affrontare le tante crisi occupazionali presenti e a riproporre una legge speciale per Brindisi che il governo, da tempo, avrebbe dovuto emanare senza bisogno di stimoli.
Al nuovo segretario generale della CGIL provinciale Massimo Di Cesare, auguriamo buon lavoro ed attendiamo che quanto sopra riportato si traduca nei fatti e nei suoi obiettivi di programma, che non ha potuto esplicitare nell’assemblea di giovedì 17 ottobre.
Legambiente, Italia Nostra, WWF, Fondazione “Tonino di Giulio”, ANPI Brindisi, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, No al Carbone, Puliamoilmare Brindisi, Associazione “Vogatori Remuri” Brindisi.