La realizzazione della New Arena, uno dei progetti più discussi degli ultimi anni a Brindisi, torna al centro del dibattito politico e amministrativo. La questione riguarda i terreni già espropriati per l’opera: se il progetto dovesse definitivamente naufragare, i proprietari potrebbero chiedere al Comune un risarcimento per i danni legati al blocco pluriennale delle aree.
Il nodo degli espropri
Le preoccupazioni si concentrano sulle somme già liquidate per gli espropri. Secondo quanto emerso in consiglio comunale, martedì scorso, le risorse spese potrebbero non essere recuperabili, con il rischio di ulteriori oneri per l’ente qualora i terreni dovessero essere restituiti ai proprietari. Massimiliano Oggiano, ex vicesindaco e assessore all’Urbanistica (FdI), ha lanciato un monito sull’eventualità che il progetto rimanga incompiuto: “Le somme investite per gli espropri difficilmente torneranno nelle casse comunali, e il Comune potrebbe essere chiamato a risarcire i proprietari per i lunghi anni di inutilizzo dei terreni”.
Le critiche dell’opposizione
Anche Cesare Mevoli, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha acceso i riflettori sul tema, puntando il dito contro la gestione delle amministrazioni di centrosinistra. Durante la seduta, Mevoli ha ricordato precedenti episodi di espropri avvenuti “per centinaia di migliaia di euro, per palazzetti che non sono mai stati realizzati”. Una critica che riporta alla memoria altri progetti falliti, sottolineando il rischio di ripetere gli stessi errori.
Un progetto in bilico
Il progetto della New Arena, pensato per dotare Brindisi di una struttura moderna e polivalente, è ancora avvolto nell’incertezza. Se da un lato rappresenta una grande opportunità per il rilancio della città, dall’altro continua a scontrarsi con problemi di carattere economico e burocratico che ne frenano la realizzazione.
L’eventualità di dover restituire i terreni espropriati, accompagnata dal rischio di dover risarcire i proprietari, aggiunge un ulteriore ostacolo a un progetto già segnato da ritardi e polemiche. Resta ora da vedere quali saranno le prossime mosse dell’amministrazione per evitare che la New Arena si trasformi nell’ ennesima incompiuta.
