Norman Atlantic: dieci anni dopo un documentario della tragedia del traghetto che ancora chiede giustizia

mercoledì 4 dicembre 2024

Il 28 dicembre 2014, all’alba, un incendio devastante trasformò il traghetto Norman Atlantic in un inferno galleggiante, causando 31 vittime e lasciando una ferita profonda nella memoria collettiva. La nave, partita da Igoumenitsa e diretta ad Ancona con 519 persone a bordo, prese fuoco a circa 20 miglia dalla costa di Otranto, nel garage dove erano parcheggiati veicoli commerciali.

Il bilancio fu tragico: 31 morti, di cui 19 ancora dispersi, e 64 feriti. Solo 12 corpi furono recuperati. Per tre giorni, passeggeri e membri dell’equipaggio lottarono contro il mare e le fiamme, in condizioni disperate. I soccorsi, partiti da Brindisi, riuscirono a salvare oltre 450 persone, ma il dramma vissuto dai superstiti e le testimonianze dei soccorritori rimangono indelebili.

Le cause e il processo
Secondo quanto emerso, l’incendio sarebbe stato innescato da un camion nel garage, rimasto con il motore acceso per la mancanza di allacci elettrici adeguati per i veicoli refrigerati. Durante le ispezioni furono trovati anche i corpi di clandestini, alimentando il mistero sul reale numero di persone a bordo.

Dopo anni di indagini, nel novembre 2023, la sentenza di primo grado ha visto quasi tutti gli imputati prosciolti per prescrizione. Solo il comandante (condannato a 6 anni), il primo ufficiale di macchina (5 anni) e un membro dell’equipaggio (3 anni) hanno ricevuto condanne. La procura di Bari ha presentato ricorso in appello, lasciando aperta la vicenda giudiziaria.