Fasano, Treno della Memoria 2025: il racconto degli studenti del "Da Vinci"

venerdì 24 gennaio 2025

FASANO - Come ogni anno, anche nel 2025 il liceo Da Vinci ha partecipato con una rappresentanza di studenti e studentesse al progetto Treno della Memoria. Dall’11 al 18 gennaio, i ragazzi si sono recati a Cracovia, prendendo parte a diverse attività e visitando luoghi simbolici della tragedia dell’Olocausto, come la Fabbrica di Schindler, oggi museo, e i campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau e Plaszow.

L’esperienza, molto intensa, ha segnato profondamente i partecipanti, accompagnati dalla professoressa Marcella Carbonara. Gli studenti racconteranno le loro impressioni sia durante l’evento organizzato dal Comune di Fasano, che si terrà nella sala consiliare di Palazzo di Città alle ore 10 di lunedì 27 gennaio, sia nel corso dell’assemblea d’istituto del Da Vinci, prevista mercoledì mattina al teatro Kennedy.

 

«Partecipare al progetto del Treno della Memoria – dichiara Alessandro – significa essere catapultati in un altro periodo storico, fisicamente e mentalmente. Poter vedere con i propri occhi quei luoghi, descritti in film, documentari e libri di storia come simboli di uno degli eventi più tragici nella storia dell’umanità, è stata un’opportunità unica. La realtà che si osserva è così inumana da indurre la mente a cercare una riduzione del pensiero per sfuggire al dolore. Tuttavia, questa esperienza ci sprona a non essere mai indifferenti e a combattere sempre per i valori che riteniamo giusti»

Brigitta aggiunge: «Se dovessi descrivere tutto ciò che ho visto, userei la parola “disumanizzante”. Sono stati giorni intensi, in cui sembrava di trovarsi in un mondo parallelo, dove l’uomo era una macchina per umiliare e abbattere la dignità. Spero che questa consapevolezza possa contribuire a un domani migliore».

Simona racconta un momento specifico: «Al campo di Plaszow, appena scesi dal pullman, il freddo ci ha travolti. Camminando nel silenzio assordante, sembrava di percepire il peso di tante vite spezzate. Ho portato a casa con me l’importanza della libertà, il valore del dibattito e la forza della memoria».

Marialaura descrive l’arrivo a Birkenau: «Davanti all’immensità innevata del campo ho provato una sensazione di vuoto. Camminare tra i binari e le baracche è stato un pugno allo stomaco. Vedere le camere a gas e ascoltare i racconti delle guide è stato emotivamente impegnativo, ma credo che questa esperienza sia fondamentale per comprendere quanto siamo privilegiati oggi».

Ilaria aggiunge: «Auschwitz mi ha colpito per il silenzio disarmante, che sembra amplificare il dolore di tante storie non raccontate. Mi hanno impressionata i disegni dei bambini, che mostrano una realtà crudele e spietata».

 

Pierumberto ricorda: «Tra le tante immagini che mi rimarranno, c’è quella della neve, che di solito evoca pace, ma lì rappresenta un silenzio pieno di paura. Anche i volti delle vittime fotografate parlano di sofferenza e rassegnazione. Questa esperienza ci insegna a guardare alla nostra vita con occhi diversi».

Valentina conclude: «Il Treno della Memoria è stato un percorso formativo unico, grazie alla preparazione degli educatori e delle guide. Mi ha permesso di percepire con empatia le brutalità subite da persone innocenti, privati di ogni diritto. Varcare il cancello con la scritta “Arbeit macht frei” mi ha fatto immaginare il dolore e le speranze infrante di milioni di vittime. Dopo questa esperienza, mi impegnerò a non restare indifferente e a diffondere la memoria di quanto accaduto».

Il progetto Treno della Memoria, in linea con i principi di cittadinanza attiva, continua a essere un’esperienza fondamentale per sensibilizzare le nuove generazioni e promuovere una conoscenza consapevole degl

i errori del passato.

 

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