FRANCAVILLA FONTANA - Una richiesta di ergastolo e una di assoluzione: così l’udienza odierna del processo per l’omicidio di Paolo Stasi, il 19enne ucciso a colpi di pistola il 9 novembre 2022 a Francavilla Fontana, ha segnato un punto cruciale.
A formulare le richieste è stato il pubblico ministero Giuseppe De Nozza, dinanzi alla Corte d’Assise di Brindisi presieduta da Maurizio Saso (a latere Adriano Zullo).
Il pubblico ministero ha chiesto il carcere a vita per Cristian Candita, 23 anni, accusato di aver preso parte, insieme a Luigi Borracino, all’agguato costato la vita a Paolo Stasi. Borracino, oggi 21enne, ha ammesso le sue responsabilità e ha già ricevuto una condanna a 20 anni dal Tribunale per i Minorenni di Lecce, grazie al rito abbreviato.
Sul fronte parallelo dell’indagine, relativo a un presunto traffico di stupefacenti, la Procura ha invece sollecitato l’assoluzione per Nunzia D’Errico, madre della vittima. Il suo nome era emerso insieme a quello del figlio, ma secondo la ricostruzione accusatoria la donna non avrebbe avuto un ruolo attivo nello spaccio. Avrebbe fatto uso saltuario di droga, mostrando una fragilità che la avvicinava al figlio, con cui condivideva un rapporto affettuoso e confidenziale.
D’Errico è assistita penalmente dall’avvocato Francesco Monopoli. In sede civile, a rappresentarla è Domenico Attanasi, legale anche del padre di Paolo, Pino Stasi, e della sorella Vanessa.
Durante l’udienza, lo stesso Attanasi ha preso la parola per ringraziare gli investigatori e ribadire – con una ferma arringa – la piena responsabilità, a suo avviso lucida e consapevole, dei due giovani imputati.
La prossima udienza è fissata per il 27 maggio. Toccherà all’avvocato Maurizio Campanino, difensore di Candita e già legale di Borracino, prendere la parola per la difesa.
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