Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce: giovedì 24 aprile a Ceglie Messapica

domenica 20 aprile 2025

“GIOVINETTE. LE CALCIATRICI CHE SFIDARONO IL DUCE”

tratto dal romanzo di Federica Seneghini e saggi di Marco Giani

 

regia Laura Curino

 

con Federica Fabiani, Rossana Mola, Rita Pelusio

 

24 aprile, ore 21.00 – Teatro Comunale – Ceglie Messapica.

Ultimo appuntamento per la stagione di prosa del Comune di Ceglie Messapica, organizzata in collaborazione con Puglia Culture e Armamaxa Teatro. Il 24 aprile alle 21.00 al Teatro Comunale di Ceglie Messapica andrà in scena “Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce”, la storia straordinaria della prima squadra di calcio femminile italiana, che sfidò il regime fascista con coraggio e ironia. Tratto dal romanzo di Federica Seneghini e saggi di Marco Giani, con l’adattamento drammaturgico Domenico Ferrari con la collaborazione di Laura Curino, Rita Pelusio, lo spettacolo vedrà in scena Rossana Mola, Federica Fabiani e Rita Pelusio, per la regia di Laura Curino.

 

Info: https://www.pugliaculture.it/evento/giovinette/

 

 

SCHEDA SPETTACOLO.

PEM Habitat Teatrali / Rara Produzione

Rossana Mola, Federica Fabiani e Rita Pelusio

GIOVINETTE

le calciatrici che sfidarono il Duce

tratto dal romanzo di Federica Seneghini e saggi di Marco Giani

adattamento drammaturgico Domenico Ferrari con la collaborazione di Laura Curino, Rita Pelusio

collaborazione artistica Marco Rampoldi

scene e scelte musicali Lucio Diana

realizzazione costumi e assistente alla regia Francesca Biffi

regia LAURA CURINO

con il sostegno di Fondazione Memoria della Deportazione e della Sezione A.N.P.I. Audrey Hepburn

 

1932. Decimo anno dell’era fascista.

 

Sulla panchina di un parco di Milano un gruppo di ragazze lancia un’idea, per gioco, quasi per sfida: giocare a calcio. Fondarono il GFC (Gruppo Femminile Calcistico), la prima squadra di calcio femminile italiana che in breve raccolse intorno a sé decine di atlete. Gli organi federali in principio assecondarono l’iniziativa, consentendo loro di allenarsi, ma non di giocare in pubblico. Inoltre, dovevano usare un pallone di gomma e non di cuoio, indossare la gonna non i pantaloncini, passare la palla solo rasoterra e in porta dovevano far giocare dei ragazzini adolescenti. Tutto questo per preservare le loro “capacità riproduttive”.

 

Nonostante ciò, la loro avventura sportiva riuscì caparbiamente a resistere per quasi un anno, quando, proprio alla vigilia della loro prima partita ufficiale, il regime le costrinse a smettere di giocare.

 

La loro fu una sfida al loro tempo, al regime, alla mentalità dominante che vedeva nel calcio lo sport emblema della virilità fascista.

 

Di questo pugno di ragazze, che a loro modo sfidarono il Duce e la cultura del loro tempo, alcune si riciclarono in altri sport, altre uscirono dalla storia, altre ancora entrarono in una storia più grande, partecipando dieci anni dopo alla lotta partigiana.

 

La loro epopea è raccontata con ironia e leggerezza da un trio di attrici che, mischiando comicità e narrazione, ci mostra come, pur a distanza di tanti anni e di tante battaglie, certi pregiudizi siano duri a morire e come la lotta per la libertà e i propri diritti passi anche attraverso lo sport.

 

Ufficio Stampa Puglia Culture

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