Ieri due buone notizie per la radioterapia di Brindisi, inaspettatamente in contemporanea.
La prima. Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno con cui si sollecita la Regione ad attivarsi per avere la Protonterapia a Brindisi. L’Odg è stata presentata dal Consigliere dott. Mario Criscuolo, medico e primario di Anatomia Patologica dell’Ospedale Perrino che ha descritto la protonterapia come una radioterapia “importante che porterebbe all’ospedale Perrino del capoluogo tanti pazienti anche da resto dell’Italia”. Un solo centro è stato attivato, a Pavia, peraltro con un grosso investimento governativo (a proposito di Nord e Sud)
“Sviluppo, crescita e risparmio sulla mobilità passiva degli ammalati – ha detto Criscuolo al Consiglio – oltre il miglioramento della qualità della vita dei nostri pazienti: sono tutti elementi che dovrebbero spingerci a credere in questo progetto e unire gli sforzi per concretizzarlo”
I protoni e gli ioni sono utilizzati nella radioterapia dei tumori in pochi centri altamente tecnologici del Giappone, degli USA e dell’Europa centro settentrionale. In Europa per la verità si muovono i primi passi. In Italia entra in funzione in questi giorni il centro di Pavia e, a seguire, un centro di soli protoni a Trento.
Il vantaggio per gli ammalati sarà costituito soprattutto dalla possibilità di concentrare la dose di radiazioni nel tumore con un risparmio quasi totale dei tessuti sani. E ciò comporterà che al tumore si potranno erogare dosi più elevate, con maggiore possibilità di distruggerlo, e non si avranno più le inevitabili complicanze immediate e tardive della radioterapia con fotoni ed elettroni oggi largamente disponibile.
Per il territorio i vantaggi sono di vario tipo: attrazione di competenze, ricerca, sviluppo, occupazione in settori di alta tecnologia, ricezione di ammalati e loro famiglie.
La seconda riguarda la pubblicazione su rivista scientifica internazionale (Journal od Experimental and Clinical Cancer Research) di un articolo intitolato “Il posizionamento dei pazienti nell’era della protonterapia” (Patient Positioning in Protontherapy Era) frutto della collaborazione tra la radioterapia di Brindisi, i fisici dell’Istituto Tumori di Roma e l’industria di tecnologie avanzate Itel di Ruvo di Puglia.
Insomma per la protonterapia a Brindisi ci si prepara non solo col sostegno istituzionale ma anche con le collaborazioni scientifiche.
Maurizio Portaluri