E’ passato quasi un mese da quando un gruppo di giovani, stanco del malcostume diffuso negli ambienti di Palazzo di Città, ha deciso di riunirsi in una sala, curioso di sentire cosa avesse da proporgli un politico consumato ed attento alle esigenze dei giovani come Pino Marchionna. Pregiudiziali richieste per partecipare all’incontro: attivismo, faccia pulita, amore per la città e sogni nel cassetto da provare a realizzare.
Lo scetticismo nell’approcciarsi all’iniziativa era palpabile in molti ma, una volta scrutati i volti dei tanti presenti ed ascoltati gli interventi, la sensazione che si faceva spazio era quella di essere stati catapultati nel bel mezzo della realizzazione di una specie di miracolo, se rapportato ad una città letargica come Brindisi. E’ così che, a seguito di un confronto schietto tra le parti, notato il livello alto della discussione e lo spirito costruttivo, si è deciso di andare avanti, consci del fatto che un’occasione del genere fosse quasi il frutto di una congiunzione astrale irripetibile.
Restava il problema di conciliare la voglia di non recitare un mero ruolo di rappresentanza con quella di non “mischiarsi” con i professionisti della politica. Si è stabilito allora di posizionarsi strategicamente nella coalizione di Marino, nella speranza di poter incidere maggiormente nelle decisioni di governo e di poter sfruttare l’attenzione e l’entusiasmo manifestati da Emiliano verso la nascita di questa nuova formazione politica giovanile. Coerentemente con l’indole ed il background dei partecipanti, però, si è deciso di fungere da voce critica all’interno della coalizione e di mantenere una non contrattabile indipendenza operativa, provando a portare all’interno della “sala comandi” i nostri input, improntati a logiche differenti (ed immodestamente pensiamo migliori) rispetto a quelle che hanno condizionato negativamente la vita amministrativa cittadina.
E’ così che, nel corso di queste settimane, è stata coltivata l’idea di far nascere un gruppo di lavoro che possa andare oltre le logiche spicciole che stanno solitamente dietro alla costituzione “usa e getta” di una lista civica, che possa quindi darsi come obiettivo quello di continuare a lavorare con entusiasmo, responsabilità, competenza, senza demagogia, su una idea di città che condividiamo all’unisono.
Avvolti da questo “manto” comune, ci siamo scoperti amici, perché è naturale diventarlo quando la meta è condivisa. Certo, sarebbe da ipocriti affermare che tutto funzioni a meraviglia, si cadrebbe nel retorico e si darebbe la puerile idea che si sia davanti ad un microcosmo perfetto, quando la perfezione non è di questa vita. Tuttavia, l’entusiasmo e la sensazione che ognuno di noi avverte di poter instillare nei cittadini un cambio di mentalità, dimostrando che buona volontà ed onestà sono sufficienti per modificare lo stato delle cose e sfidare il fatalismo, riempie il cuore di tutti noi e ci spinge a pensare che tutto questo capitale umano non deve assolutamente essere dissipato.
Proprio l’idea di un progetto a lunga gittata ha suggerito il nome della lista, ovvero “Cantiere Giovani”, perché è questo che vogliamo fare, desideriamo crescere insieme e proporci come veicolo di buone pratiche, disarcionando la coltre di apatia ed incuria che pervade la città.
Nei prossimi giorni lavoreremo all’approfondimento del programma, pubblicheremo i nostri primi progetti, focalizzando l’attenzione sulle piccole cose, perché è da quelle che bisogna partire se si vuole acquisire credibilità e non confondersi con gli ennesimi salvatori della patria.
Per dimostrare fattivamente la nostra voglia di trasparenza, abbiamo pensato di pubblicare sul nostro sito i nostri curricula e, non appena saremo in possesso di atti utili per la cittadinanza, non esiteremo a pubblicarli. Noi vogliamo rendere in ogni modo tangibile lo spirito di servizio con cui ci stiamo avvicinando a questa avventura, proprio perché, digiuni di politica, abbiamo da sempre toccato con mano il disagio che, da cittadini, si prova nell’essere tenuti fuori da ogni decisione e scelta. Da qui la voglia di trasformare quanto più possibile Brindisi in una zona franca, dove la democrazia rappresentativa possa lasciare spazio a quella partecipativa. Noi vi garantiamo il massimo dell’empatia possibile (per questo abbiamo scelto, ad esempio, di essere presenti in ogni quartiere con le nostre iniziative), perché noi siamo giovani che patiscono tutte le storture insite in questa città, proprio come voi. Vi chiediamo soltanto di collaborare con noi, fattivamente, non solo dietro una tastiera attraverso le critiche (seppur anch’esse utili).
Vi confido un segreto: la promessa di approntare il più grande cantiere che sia stato mai realizzato a Brindisi, noi, da soli, non riusciremo a mantenerla. L’unica possibilità che abbiamo è quella di poter contare sull’aiuto di tutte le persone per bene ed appassionate di questa città. Pertanto noi non chiediamo il vostro voto, noi vi chiediamo soltanto di trasformare tutti assieme Brindisi nella città che i veri brindisini hanno sempre sognato.
Buona fortuna a tutti noi sognatori!
Lo scetticismo nell’approcciarsi all’iniziativa era palpabile in molti ma, una volta scrutati i volti dei tanti presenti ed ascoltati gli interventi, la sensazione che si faceva spazio era quella di essere stati catapultati nel bel mezzo della realizzazione di una specie di miracolo, se rapportato ad una città letargica come Brindisi. E’ così che, a seguito di un confronto schietto tra le parti, notato il livello alto della discussione e lo spirito costruttivo, si è deciso di andare avanti, consci del fatto che un’occasione del genere fosse quasi il frutto di una congiunzione astrale irripetibile.
Restava il problema di conciliare la voglia di non recitare un mero ruolo di rappresentanza con quella di non “mischiarsi” con i professionisti della politica. Si è stabilito allora di posizionarsi strategicamente nella coalizione di Marino, nella speranza di poter incidere maggiormente nelle decisioni di governo e di poter sfruttare l’attenzione e l’entusiasmo manifestati da Emiliano verso la nascita di questa nuova formazione politica giovanile. Coerentemente con l’indole ed il background dei partecipanti, però, si è deciso di fungere da voce critica all’interno della coalizione e di mantenere una non contrattabile indipendenza operativa, provando a portare all’interno della “sala comandi” i nostri input, improntati a logiche differenti (ed immodestamente pensiamo migliori) rispetto a quelle che hanno condizionato negativamente la vita amministrativa cittadina.
E’ così che, nel corso di queste settimane, è stata coltivata l’idea di far nascere un gruppo di lavoro che possa andare oltre le logiche spicciole che stanno solitamente dietro alla costituzione “usa e getta” di una lista civica, che possa quindi darsi come obiettivo quello di continuare a lavorare con entusiasmo, responsabilità, competenza, senza demagogia, su una idea di città che condividiamo all’unisono.
Avvolti da questo “manto” comune, ci siamo scoperti amici, perché è naturale diventarlo quando la meta è condivisa. Certo, sarebbe da ipocriti affermare che tutto funzioni a meraviglia, si cadrebbe nel retorico e si darebbe la puerile idea che si sia davanti ad un microcosmo perfetto, quando la perfezione non è di questa vita. Tuttavia, l’entusiasmo e la sensazione che ognuno di noi avverte di poter instillare nei cittadini un cambio di mentalità, dimostrando che buona volontà ed onestà sono sufficienti per modificare lo stato delle cose e sfidare il fatalismo, riempie il cuore di tutti noi e ci spinge a pensare che tutto questo capitale umano non deve assolutamente essere dissipato.
Proprio l’idea di un progetto a lunga gittata ha suggerito il nome della lista, ovvero “Cantiere Giovani”, perché è questo che vogliamo fare, desideriamo crescere insieme e proporci come veicolo di buone pratiche, disarcionando la coltre di apatia ed incuria che pervade la città.
Nei prossimi giorni lavoreremo all’approfondimento del programma, pubblicheremo i nostri primi progetti, focalizzando l’attenzione sulle piccole cose, perché è da quelle che bisogna partire se si vuole acquisire credibilità e non confondersi con gli ennesimi salvatori della patria.
Per dimostrare fattivamente la nostra voglia di trasparenza, abbiamo pensato di pubblicare sul nostro sito i nostri curricula e, non appena saremo in possesso di atti utili per la cittadinanza, non esiteremo a pubblicarli. Noi vogliamo rendere in ogni modo tangibile lo spirito di servizio con cui ci stiamo avvicinando a questa avventura, proprio perché, digiuni di politica, abbiamo da sempre toccato con mano il disagio che, da cittadini, si prova nell’essere tenuti fuori da ogni decisione e scelta. Da qui la voglia di trasformare quanto più possibile Brindisi in una zona franca, dove la democrazia rappresentativa possa lasciare spazio a quella partecipativa. Noi vi garantiamo il massimo dell’empatia possibile (per questo abbiamo scelto, ad esempio, di essere presenti in ogni quartiere con le nostre iniziative), perché noi siamo giovani che patiscono tutte le storture insite in questa città, proprio come voi. Vi chiediamo soltanto di collaborare con noi, fattivamente, non solo dietro una tastiera attraverso le critiche (seppur anch’esse utili).
Vi confido un segreto: la promessa di approntare il più grande cantiere che sia stato mai realizzato a Brindisi, noi, da soli, non riusciremo a mantenerla. L’unica possibilità che abbiamo è quella di poter contare sull’aiuto di tutte le persone per bene ed appassionate di questa città. Pertanto noi non chiediamo il vostro voto, noi vi chiediamo soltanto di trasformare tutti assieme Brindisi nella città che i veri brindisini hanno sempre sognato.
Buona fortuna a tutti noi sognatori!
Andrea Pezzuto