Brindisi, storia: il mito delle origini.

sabato 9 settembre 2023

Come ormai consuetudine pubblichiamo le perle del dott. Nazareno Valente relative alla storia di Brindisi. Buona lettura.

Come consuetudine gli autori antichi facevano risalire la genesi dei popoli ad un ben determinato episodio collocato in epoca mitica.

Lo stesso avviene per gli Iapigi, peraltro protagonisti in più tradizioni.

Quella che esporrò oggi è una tradizione di matrice greca che ricorre a Licaone, leggendario re degli Arcadi, al quale si attribuivano cinquanta e più figli.

Narra infatti Nicandro di Colofone, nel compendio di Antonino Liberale ("Metamorfosi"), che tre figli di Licaone - Iapige, Dauno e Peucezio - raccolto un grosso esercito in gran parte composto da Illiri guidati da Messapo, giunse sulla costa adriatica e scacciò gli Ausoni.

Dopodiché divisero in tre parti uguali sia l'esercito sia il territorio e assegnarono ai gruppi così composti il nome di colui che era stato posto a capo: Dauni, Peucezi e Messapi.

La regione che da Taranto va all'estremità dell'Italia fu dei Messapi, ed in essa c'è Brindisi; quella confinante al di qua di Taranto fu dei Peucezi; mentre di quella ancor più all'interno [rispetto a Taranto] i Dauni occuparono gran parte della fascia costiera.

All'intero popolo fu dato il nome di Iapigi.

Questa tradizione prevedeva in definitiva che gli originari Iapigi s’erano poi ripartiti in tre popolazioni diverse: i Dauni a nord della Puglia, nella penisola del Gargano, i Peucezi nella zona centrale, tra il fiume Bradano, le Murge ed il fiume Ofanto, ed i Messapi nella parte meridionale all'incirca dall’istmo che collega Taranto e Brindisi sino a Santa Maria di Leuca.

I territori venivano chiamati dai Greci rispettivamente Daunia, Peucezia e Messapia.

 

Ora vedremo una tradizione latina in merito alle origini dei Sallentini che, come più volte riportato, abitavano l'antica penisola salentina insieme ai Calabri.

Va qui precisato che, tranne i geografi, gli autori latini si riferivano agli abitanti della penisola salentina chiamandoli tutti Sallentini, anche se si riferivano a chi più propriamente era Calabro.

Per questo motivo il mito, sia pur riferito ai soli antichi Sallentini va necessariamente esteso anche ai Calabri e, quindi, ai Brindisini, ai Leccesi ed a tutti quelli che abitavano il nord e la costa adriatica del Salento.

A farcela conoscere è lo Pseudo-Probo il quale riporta un frammento in cui Varrone racconta la genesi della popolazione sallentina: il cretese Idomeneo, cacciato da Blanda, giunge con il suo esercito nell’Illirico dove ottiene dal re Divitio ulteriori armati e, insieme ad essi, stringe patti d’amicizia con un gruppo di profughi Locresi.

Giunto infine nella penisola salentina, fonda diverse città tra cui «Uria» e «Castrum Minervae».

Nello stesso frammento vengono forniti i motivi che giustificavano il nome di Sallentini assegnato a questo popolo con la circostanza che il patto d’amicizia tra i tre popoli diversi (Cretesi, Illirici e Locresi) era stato stipulato «in salo», vale a dire in mare.

Per aspetti più specifici fornisco inoltre i seguenti link di approfondimento:

https://www.youtube.com/watch?v=cebriqe-Muk&t=000shttps://www.academia.edu/.../La_penisola_salentina_nelle... https://www.academia.edu/38889505/Wikipedia_ed_il_Salento

 

Chi desidera avere altri dettagli, oppure conoscere il mio parere in merito alla genesi dei nostri antichi corregionali, è invitato a consultare "Brindisi sconosciuta", in vendita su Amazon ( https://amzn.eu/d/gmSjIxJ ) e richiedibile presso qualsiasi libreria di fiducia.

 

Foto colonne romane di Pino Spina.

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