Brindisi – Turni scoperti, organico ridotto e carichi di lavoro insostenibili: è questa la drammatica situazione che si vive ogni giorno all’interno dell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) dell’ospedale “Antonio Perrino” di Brindisi. A denunciarla è la FIALS, attraverso una formale diffida inviata dal segretario generale Giuseppe Carbone alla Direzione generale della ASL, con trasmissione anche alla Procura della Repubblica.
Secondo il sindacato, a fronte di un organico previsto di 22 infermieri, attualmente solo 19 risultano effettivamente in servizio. Ma il numero reale è ancora più basso se si considerano assenze dovute a malattie, esoneri o permessi legati alla legge 104. Non vengono effettuate sostituzioni, mentre il reparto continua a essere cronicamente sovraffollato, arrivando ad accogliere fino a 13 pazienti su una disponibilità di soli 8 posti letto.
La situazione non è migliore per il personale OSS, anch’esso soggetto a gravi carenze mai colmate nel tempo. Tutto ciò compromette l’equilibrio operativo dell’intera UTIC, con conseguenze concrete sull’efficacia delle cure.
“Questa situazione – afferma Carbone – comporta ritardi nelle terapie, aumento del rischio clinico e gravi ripercussioni sul benessere del personale, già messo a dura prova da turni massacranti e da una mole di lavoro non più sostenibile”.
La FIALS chiede un intervento immediato e articolato, che preveda:
il ripristino dell’organico infermieristico secondo gli standard di sicurezza;
l’attivazione di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali in merito ai trasporti secondari;
il monitoraggio del Piano delle Emergenze aziendale;
l’avvio di prestazioni aggiuntive, in particolare in vista dell’imminente periodo estivo.
“La tutela della salute dei cittadini e degli operatori sanitari non può più attendere – conclude Carbone –. In assenza di risposte concrete, la FIALS si riserva ogni azione utile a tutela dei lavoratori”.